Togliersi la vita per non essere di peso: ecco l’ultimo dato emerso da analisi statistiche sulla percezione del fenomeno da parte della popolazione.
Nello Stato di Washington il 61% di coloro che hanno richiesto di porre fine alla propria vita tramite farmaci letali hanno dichiarato di volerlo fare per sollevare la propria famiglia.
In Inghilterra si sta discutendo presso la Camera dei Lord l’introduzione di una regolamentazione dell’ eutanasia che prevede l’accesso alla cosiddetta morte assistita per coloro cui vengono diagnosticati meno di 6 mesi di vita e che possono esprimere chiaramente la propria volontà. In ogni caso, anche con queste “limitazioni”, il rischio è forte: il 47% dei sudditi di Sua Maestà credono che le motivazioni che porteranno un paziente a chiedere di morire siano simili alle statistiche rilevate a Washington: sollevare la famiglia dal peso di dover assistere un malato.
E questo proprio mentre irrompe nel dibattito inglese la forte quanto autorevole voce del Professor Theo Boer, uno dei principali sostenitori della legalizzazione dell’ eutanasia in Olanda e che, proprio in forza della sua competenza in materia, garantisce che legalizzare la “dolce morte” porta inevitabilmente ad un incremento esponenziale delle richieste di anno in anno. Portando ad esempio proprio l’Olanda, Boer testimonia che dal 2008 ad oggi l’aumento è stato pari al 15%. Non solo, però, questione di numeri: una volta intrapresa la china, velocemente si arriva anche a prevedere la morte indotta per bambini e disabili, anche contro la loro volontà e quella dei parenti.
Molto preoccupato si dice anche l’oncologo britannico di fama internazionale, Karol Sikora, che arriva a dichiarare che in questo modo si andrebbero a creare degli squadroni della morte.
Luca Volontè, Presidente dell’ Humanae Dignitatis Istitute , in merito dichiara: “I sostenitori dell’ eutanasia spesso pretendono di avere il monopolio sulla compassione, ma il vero significato della parola latina ‘compassio’ significa ‘soffrire con’ non ‘uccidere per pietà’. E’ il sistema sanitario del Regno Unito che spinge verso il suicidio assistito.”
Redazione