Fa scalpore un sondaggio che premia il “diritto al suicidio assistito”. Esclusi però i prolife
Le associazioni francesi di difesa della vita denunciano un pericoloso scadimento del dibattito bioetico in Francia, dopo la pubblicazione delle conclusioni di un gruppo di 18 cittadini scelti dall’Istituto demoscopico Ifop, su domanda del Comitato consultivo nazionale d’etica, per offrire il proprio “contributo” alla preparazione di una nuova legge sul fine vita programmata l’anno prossimo. Nelle conclusioni, il gruppo si esprime a favore di un “diritto al suicidio assitito” e per “eccezioni” al divieto dell’eutanasia. Fra gli esperti ascoltati dal gruppo, nell’arco di appena 4 fine settimana, figura pure il presidente della principale associazione pro-eutanasia (Admd), mentre sono assenti le associazioni a favore della vita. Tugdual Derville, delegato generale dell’Ong Alliance Vita, ha rivolto alle autorità questa domanda: “Come mobilitare tutta la società per la prevenzione del suicidio a ogni età, dall’adolescenza alla vecchiaia, e organizzare una politica opposta per le persone dipendenti o in fin di vita? Sarebbe lasciar credere che ci sono delle “sub-vite” non degne di essere rispettate”. Altre associazioni ricordano che il governo non ha ancora rispettato i propri impegni in materia di cure palliative.
di Daniele Zappalà