Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione che “deplora” e “stigmatizza” la decisione del Comune di Milano di sostituire la dicitura ‘madre’ e ‘padre’ con quella di ‘genitore’ nei moduli di iscrizione alle scuole dell’infanzia comunali. A votare a favore del provvedimento, presentato dalla Lega Nord, e’ stata la maggioranza di centrodestra, contrari Pd, Patto civico con Ambrosoli e Movimento 5 Stelle. L’assessore regionale al Welfare, Cristina Cantu’, ha sottolineato: “Si e’ detto che la modifica dei moduli e’ una questione di civilta’, ma la civilta’ non si misura defraudando mamma e papa’, ma proponendo sostegno anche a famiglie non tradizionali non facendo pero’ sentire diverse le altre“. Il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo, ha spiegato: “Sono particolarmente spaventato da questa visione familiare, e’ chiaro che ci sono due visioni di famiglia contrapposte: c’e’ chi difende la famiglia tradizionale e chi altri modelli di famiglia”. Insomma, “la tutela delle minoranze e’ sconfinata in un atto folle “. Riccardo De Corato (Fdi) ha invece attaccato: “Si umilia la carta costituzionale e si ribalta la nostra storia millenaria per 198 coppie”. De Corato ha poi ricordato che nei Dieci Comandamenti c’e’ “quello che dice non rubare” ma anche “quello che dice onora il padre e la madre”. Poi “un giorno si alza un funzionario e cambia anche i Dieci Comandamenti”. Nel campo dell’opposizione, la vicepresidente del Consiglio in quota Pd, Sara Valmaggi, ha spiegato che quello del Comune di Milano “e’ un atto che non chiede nulla e non impegna nessuno”. “Non toglie nulla ai genitori e non toglie nulla alla famiglia”. La consigliera M5S, Iolanda Nanni, ha invece accusato il centrodestra di essere rimasto “all’eta’ in cui si viveva nelle caverne” e di aver fatto “discorsi bigotti”.
Fonte: AGI