Anche quest’anno la Legge di Stabilità è stata approvata. E anche quest’anno si parla di aiutare la famiglia, con una “card” per chi ha dai tre figli in su.
“La misura – scrive La Repubblica – è riservata alle famiglie, residenti, anche se straniere, con almeno tre figli minori: è volontaria e servirà, in base all’Isee, per ottenere sconti nei servizi privati e pubblici che aderiranno all’iniziativa. Obiettivo sono abbonamenti famiglia a bus, ma anche la creazione di gruppi di acquisto solidali e familiari nazionali“.
Insomma, la famiglia pare comunque essere nei pensieri del Governo, che cerca con questa “card famiglia” di incentivare la natalità.
Eppure questo provvedimento, come l’intera Legge di Stabilità in sé, non convince proprio del tutto. Come scrive Gianfranco Fabi su La Nuova Bussola Quotidiana: “La legge di stabilità 2016 è nel solco della tradizione anche perché prevede pochissimi interventi di tagli alla spesa e alcune misure che mirano soprattutto a creare consenso che non ad affrontare in maniera strutturale i nodi della spesa pubblica“, in particolare quelli dei tagli possibili e delle spese programmate.
Nello specifico, la “card famiglia” presenta diversi punti che destano qualche perplessità: la questione dell’Isee, in primis. Ma anche il fatto che i tre figli debbano avere un’età inferiore ai diciotto anni, mentre è noto che le spese aumentano nel momento in cui i figli sono adolescenti (e, purtroppo, anche venti o trentenni...).
Inoltre, con questa card non si affrontano i nodi reali della questione: perché i giovani non si sposano e non fanno figli? Perché in una famiglia si è costretti a lavorare entrambi? Perché non si prendono misure per ridurre la piaga dell’aborto? Perché, perché...
Come dire: forse il Governo vorrebbe anche cambiare qualcosina, ma il coraggio latita. Speriamo che i cittadini siano più coraggiosi dei politici e investano sulla famiglia e sui figli: “Più siamo, meglio stiamo!“.
Teresa Moro