15/12/2014

Famiglia e “co – genitorialità”

La decostruzione della famiglia (e della società, e degli individui) procede a grandi passi. La cultura della morte diffonde sempre più l’idea che un figlio sia un oggetto di diritto.

La “co – genitorialità” ne è la deprimente conseguenza logica.

Sicuramente i nostri lettori avranno sentito parlare di siti per “incontri” particolari: con un’espressione molto colorita, ma azzeccata, in siciliano, credo si possano definire “incucchia ‘mbiddichi”, riferendosi allo scopo finale che è quello di “appiccicare” gli ombelichi dei soggetti interessati...

Sono siti frequentati da chi cerca l’anima gemella, a scopo matrimonio, ma “la modernità” vuole che a questi si affianchino quelli che favoriscono l’incontro di chi cerca solo sesso, più o meno “originale”, senza implicazioni sentimentali e quindi senza alcuno scopo di metter su relazioni stabili e men che mai famiglia.

Oggi c’è un’altra grande novità:  luoghi di “incontro” per le persone non vogliono né sesso, né matrimonio, ma solo ...figli! 

Bio Edge ce ne indica alcuni: Modamily.com, PollenTree.com e Familybydesign.com .

Questo è il futuro distopico che ci si prospetta. Questa è la “co – genitorialità”, l’evoluzione ultra moderna di quel concetto vecchio e superato (a cui si aggrappano solo bigotti intolleranti) che è la famiglia. 

Per conoscere più da vicino la “bellezza” di questo rapporto, possiamo leggere il libro di Rachel Hope, Family By Choice: Platonic Partnered Parenting. Le donne – veramente libere, si intende – hanno rinunciato definitivamente al Principe Azzurro. Desiderano un figlio, senza quella rottura di scatole che può essere il marito, o partner che sia. E il donatore/venditore di sperma, a sua volta, non rinuncia del tutto ai “diritti” della paternità...

Quindi i bambini nascono da genitori... “pre – divorziati”. Crescono un po’ con l’uno e un po’ con l’altra. A differenza dei divorziati veri, i due saranno d’amore e d’accordo su tempi e modi di fruizione del pargoletto, e quindi tutti vivranno felici e contenti.

Anche i bambini?

Se poi i due “co – genitori” si dovessero legare ad altri partner, certamente la situazione si andrebbe a complicare. E chi si troverebbe suo malgrado in mezzo a tutta questa follia? Comunque e soprattutto i bambini.

Ma si tratta di bambini: fossero cani, sarebbe un problema. Dei bambini, in realtà, non importa niente a nessuno.

Francesca Romana Poleggi

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