Ieri, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, proclamata per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1994. Il tema di quest’anno è “Famiglie, educazione e benessere”, perché l’ONU – si sa – declina il termina al plurale.
Natura vuole che la famiglia sia una sola: le altre forme di convivenza affettiva possono dar luogo anche a meravigliose comunità di vita, ma non sono famiglia.
La famiglia è – laicamente – fondata sul matrimonio in quanto “mater munus”, promessa esclusiva e duratura di generare, istruire ed educare i figli.
Quanto a questo, anche l’Onu – per fortuna – vede la famiglia come luogo primario di educazione: educazione alle relazioni, educazione alle regole sociali, ai doveri, alla responsabilità, educazione alla vita.
“In un mondo spesso caratterizzato da una cultura sfuggente, da una segmentazione politica e da incertezze per il futuro, la famiglia è il luogo dove ricostruire fiducia e certezza, partendo dai fondamenti delle relazioni umane”, afferma il presidente della FAFCE, Antoine Renard. La famiglia è l’antidoto al male di vivere che infetta la società liquida, nichilista.
La famiglia è anche il primo e più essenziale pilastro del welfare, del benessere: è la base fondante dello stato sociale. La vignetta qui accanto, che girava su Whatsapp in occasione della Festa della Mamma, domenica scorsa, va presa seriamente.
La mamma e il papà, i figli e i parenti più stretti sono nella generalità dei casi (ci sono eccezioni, tragiche dolorose e molto rumorose, certo. Ma sono eccezioni rare!) il sistema di “assistenza e previdenza” sociale che meglio funziona e che garantisce un enorme risparmio alle casse dello Stato.
E’ da sottolineare – a questo proposito – che il Forum delle Famiglie ha celebrato la Giornata Internazionale della Famiglia con un flash-mob per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’invecchiamento demografico che colpisce l’Europa. Un gran numero di famiglie si è riunito di fronte al Colosseo con passeggini vuoti per indicare l’impatto dell’enorme crisi demografica che ha colpito l’Italia di oggi, invitando i responsabili politici a adottare misure concrete e concrete per sostenere i giovani a metter su famiglia e a far figli. Solo con la ripresa demografica si risolverà la crisi economica: i figli non possono essere considerati come un peso, ma come un bene comune.
Redazione
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