La famiglia è quella che nasce dal matrimonio di un uomo con una donna. Un’ovvietà. Che però oggi deve essere messa nero su bianco dagli Stati.
Come apprendiamo da Globo.com, anche il Brasile si sta adoperando in tal senso.
Il 24 settembre, dopo una tumultuosa riunione, il Comitato speciale per discutere la situazione della famiglia della Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge che per l’appunto definisce il matrimonio come unione tra uomo e donna. Il progetto ha ottenuto 17 voti a favore e 5 contrari e deve ora passare all’esame del Senato. Si tratta dunque del primo passo per ribadire quel è l’unico vero tipo di famiglia.
Il testo elimina ogni possibilità di definire le unioni omosessuali un matrimonio.
La nuova legge stabilirà chiaramente i diritti delle famiglie e stabilirà anche le linee di azione che il governo adotterà in ambiti quali la sanità e l’istruzione.
Durante la discussione, la deputata progressista Erika Kokai (PT) ha definito discriminatorio il disegno di legge. Il conservatore Takayama (PSC-PR) le ha risposto facendo notare che due uomini o due donne insieme non possono concepire un figlio. Al che i parlamentari “gay-friendly” hanno risposto che però le coppie omosessuali possono comunque crescere e allevare i bambini (ma fatti nascere come? Forse con l’utero in affitto e dunque con lo sfruttamento di donne povere?).
Il deputato di sinistra Bacelar (PTN-BA) ha sostenuto che le unioni omosessuali hanno diritto alla medesima tutela delle famiglie eterosessuali: a suo dire, in uno Stato laico dovrebbe essere così.
Invece il verde Evandro Gussi (PV-SP) ha difeso il nuovo Statuto della Famiglia: “Vogliamo che tutti i gay abbiano i loro diritti garantiti, ma la Costituzione dice che la famiglia merita una protezione speciale perché è la base della società“, ha detto.
Gli oppositori del disegno di legge hanno cercato di rinviare la votazione con tutti i mezzi, ma non sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI