Una cosa è certa: se su questo sono tutti d’accordo, una profonda base di verità -o meglio-, di legge naturale, vi sarà.
Togliendo di mezzo le variopinte ipotesi di discriminazione e similari, ecco l’iniziativa del Forum Veneto delle Associazioni Familiari che raccoglie un’ampia delegazione rappresentativa di innumerevoli realtà culturali e religiose che si uniscono in difesa della famiglia tradizionale e del diritto di educare i propri figli.
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Cattolici, evangelici, ortodossi (romeni e russi), islamici hanno preso posizione insieme, per la prima volta, sul tema dell’ideologia gender. E’ partita da Venezia una iniziativa, promossa dal Forum Veneto delle Associazioni Familiari, che ha visto incontrarsi rappresentanti di diverse religioni e di confessioni cristiane per pronunciarsi unitariamente sul tema dell’ideologia gender.
Presso la sede Acli di via Ulloa si sono incontrati Andrew Walker delle Assemblee di Dio, Comunità Evangelica di Venezia, Youssef Sbai, vicepresidente nazionale dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, il Rev. George Mihai, sacerdote della Chiesa Ortodossa di Romania, Mario Bolzan, presidente con la moglie Giuliana del Forum Veneto delle Associazioni Familiari, Maurizio Colangelo, presidente del Forum Provinciale di Venezia delle Associazioni Familiari. Al documento stilato al termine dell’incontro ha aderito anche il Prot. Alexey Yastrebov della comunità “Sante Donne Mirofore” della Chiesa Ortodossa Russa in Venezia.
Premessa la «centralità della libertà personale come principio base per la costruzione di ogni relazione positiva fra persone e nella società» e la «inalienabile dignità di ogni persona umana che deve essere promossa in ogni ambito della società», condannando «ogni forma di discriminazione, soprattutto violenta, contro chiunque ne sia oggetto, sia per motivi religiosi, etnici e sessuali o altro», di fronte alle iniziative nazionali (quali la Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere 2013-2015) ed europee (quali gli “Standard per l’educazione sessuale in Europa” 2010, la mozione approvata dal parlamento Europeo “Roadmap against homophobia and discrimination on grounds of sexual orientation and gender identity”), nel documento si afferma «l’inalienabile e invalicabile diritto/dovere dei genitori ad essere i primi educatori dei figli».
I firmatari del documento «confidano nella capacità della scuola ed in particolare degli insegnanti di condividere e sostenere tale diritto dei genitori.
Non screditare padre e madre. Diritto che non dovrà ne potrà essere surrogato da nessuno senza un esplicito consenso della famiglia. Nessuno che abbia a cuore il bene del bambino – si legge nel documento – dovrà portare allo sradicamento dall’ambiente e cultura in cui vive e allo screditamento della figura paterna e materna. Distinguere nello specifico le funzioni dei singoli genitori non è discriminare, al contrario è rispettare e valorizzare avendo a cuore il vero benessere del bambino, favorendone lo sviluppo morale e psicologico attraverso il continuo confronto con le differenze, che trovano il proprio prototipo nelle differenze sessuali del padre e della madre».
Nel documento si afferma poi «che l’affascinante e creativo compito dell’educazione dei genitori si esprime al meglio all’interno della famiglia naturale che rappresenta il modello, anche civile, più alto di convivenza umana». E dunque «le iniziative che si opponessero alla funzione genitoriale del padre e della madre non potranno essere accolte né condivise».
Da qui l’auspicio: «I legislatori, gli amministratori e tutti gli educatori tengano sempre più in considerazione la famiglia naturale nella programmazione delle loro attività per trasmettere alle nuove generazioni e alle famiglie il rispetto del vero, del buono e del bello e promuovere una cultura per la vita».
Il testo si conclude poi con l’affermazione che «la famiglia naturale è il primo luogo di trasmissione e radicamento della vita buona necessaria per formare cittadini di oggi e di domani»
Fonte: Gente Veneta