La compagnia ferroviaria Italo applica sconti per chi si recherà al Family day, il 30 gennaio a Roma.
Tanto basta per mandare su tutte le furie la lobby LGBT. I totalitarismi – è noto – non amano molto la libertà di iniziativa e vogliono metter bocca su ogni aspetto della vita quotidiana.
E così, un semplice sconto del 30% sui treni Italo, che non penalizza nessuno, diventa per il mondo gay un atto di sabotaggio all’ideologia dominante. Il problema, per la Gaystapo, è che in tal modo si agevolano le famiglie che vogliono raggiungere la Capitale in occasione della manifestazione contro le unioni civili.
Il Comitato “Difendiamo i nostri figli” ha ovviamente pubblicizzato l’offerta. Anche perché al Circo Massimo le famiglie di tutta Italia giungeranno a spese loro. Il popolo che scende in piazza per difendere il futuro dei bambini, per lottare contro la nuova forma di schiavitù che è l’utero in affitto e per ribadire la vera natura del matrimonio, non è finanziato da nessuno. La gente semplice, normale, che difende il buon senso e la ragione, non ha dietro di sé alcun grande sponsor. Né vip, né politici, né alta finanza. Eppure a Roma si attendono circa 2 milioni di partecipanti... Roba che nemmeno la CGIL nei suoi anni d’oro ha mai visto. E pensare che allora i “compagni” viaggiavano e mangiavano a spese del sindacato!
Ad ogni modo, il caso Italo è finito persino sul tavolo dell’Antitrust. Il Codacons infatti presenterà un esposto dinanzi l’Autorità Garante della concorrenza. «Vogliamo capire se concedere sconti sulle tariffe in favore dei clienti che partecipano ad un evento politico come il Family Day sia una pratica lecita e corretta, e se Ntv abbia applicato medesima scontistica agli utenti diretti alle manifestazioni pro-unioni civili – spiega il Codacons –. Se emergeranno da parte dell’azienda decisioni commerciali diverse a seconda della tipologia delle manifestazioni pubbliche, si rischierebbe un uso politico di un servizio pubblico come il trasporto ferroviario». Chiacchiere al vento, utili solo a soffiare sul fuoco. Italo, infatti, nel giugno 2014, ha concesso un’intera estate di sconti a tutti i partecipanti al Padova Pride Village, oltre a numerosi buoni sconto all’organizzazione. Pecunia non olet, Montezemolo e Della Valle lo sanno bene...
È molto grave e preoccupante sapere che la compagnia ferroviaria, sui suoi profili social, si sia sentita in dovere di precisare che «offre convenzioni se richieste, per ogni tipologia di evento autorizzato, senza fare scelte ideologiche e di appartenenza».
Evidentemente, a differenza del giugno 2014, questa volta la dirigenza ha ricevuto pressioni e minacce talmente forti, da dover correre ai ripari. D’altra parte, conosciamo bene i metodi della Gaystapo: caso Guido Barilla docet. E in effetti, alla fine, Italo si è dovuta scusare per aver ferito – senza volerlo – la sensibilità dei gay...
Davvero curioso il modo di intendere la tolleranza, il rispetto e il dialogo di quanti si battono per i “diritti” delle coppie gay, ovvero, secondo loro, per la civiltà. Il mantra ripetuto dalla senatrice Cirinnà, che ora mostra un volto rassicurante, è che riconoscere diritti alle “famiglie” omosessuali nulla toglie a tutti gli altri. Finora però, senza alcuna legge gay-friendly, la lobby LGBT fa di tutto per abolire libertà di parola e di pensiero. E a quanto pare mal tollera che si possa agevolare la partecipazione al Family day. Bella civiltà...
Federico Catani