L’Agenzia europea dei farmaci (EMA) ha emanato un parere favorevole alla commercializzazione senza ricetta della cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo. Ora si attende la decisione della Commissione Europea per sapere se dal 2015 questo farmaco potrà essere venduto liberamente.
Sul caso interviene il Prof. Bruno Mozzanega, ginecologo alla Clinica ostetrica dell’università di Padova e Presidente della sezione di Venezia di “Scienza e Vita”.
Il Professore interviene dapprima sgomberando il campo da equivoci: non si tratta di un farmaco antiovulatorio bensì antinidatorio e, quindi, abortivo.
“Dicono che è un anti-ovulatorio quattro giorni dopo l’ovulazione e tre giorni dopo il concepimento. Non serve essere specialisti per rispondere a questa affermazione.”
Poi passa al contrattacco:
“Questo farmaco non ha spazio nella nostra legislazione nazionale, perché le nostre leggi tutelano [ahimè troppo poco! n.d.r.], nella procreazione responsabile, anche il prodotto del concepimento. L’unica cosa da fare sarebbe non avere questo farmaco, perché non rispetta il concepito, nel senso che è un post-concezionale. Punto.”
Le donne vengono, come troppo spesso accade, ingannate e viene somministrata loro una pillola nascondendone i veri effetti.
Se la donna può (purtroppo) acconsentire a usare mezzi di questo genere, è importante che il consenso sia almeno informato: perciò è necessaria una vasta opera di educazione e sensibilizzazione:
“L’educazione è l’unica arma che abbiamo e non mi meraviglia che non venga data. E’ utile, a chi vuole divulgare queste bugie, tenere la popolazione nell’ignoranza.”
Redazione
Fonte: Radio Vaticana