06/12/2014

Fecondazione artificiale – “Come lo vuole, fresco o congelato?”

A proposito della fecondazione artificiale, e dei bambini concepiti in provetta, magari congelati e scongelati come bastoncini di pesce...

Proponiamo ai nostri lettori questo articolo pubblicato sul mensile Notizie Pro Vita, che meritava di essere letto e merita di non essere dimenticato.

È passata la notizia che “i bimbi nati da embrioni congelati nascono più sani”. La verità è che sì, sono più vitali di quelli che erano embrioni creati in vitro e impiantati “a fresco”, ma resta comunque elevatissima la percentuale dei “figli della provetta” – freschi o scongelati che siano – che non vedranno mai la luce.

Come lo vuole, fresco o congelato?”. Pensate di essere al mercato del pesce? No, questa domanda in un futuro prossimo potrebbe essere rivolta alla coppia che si rivolge al mercato della riproduzione artificiale, dove si sa, la prima regola pare sia la soddisfazione del cliente. Ultimamente il dibattito tra gli esperti della materia si è particolarmente concentrato attorno alla discussione alimentata da una pubblicazione comparsa sul numero di agosto della rivista specialistica Fertility and Sterility; gli autori hanno esaminato cumulativamente i risultati derivanti da 16 studi evidenziando un numero minore di complicanze peri-natali, una ridotta mortalità neonatale e una migliore salute dei bambini nati da fecondazione artificiale dopo congelamento embrionale rispetto a quelli nati dopo trasferimento intrauterino a fresco.

I dati sono stati confermati da un successivo studio pubblicato sulla stessa rivista nel mese di ottobre che ha analizzato retrospettivamente quasi 26000 neonati nati da fecondazione artificiale in Giappone nel 2007/2008. Le teorie avanzate per spiegare il fenomeno sono due: la mancanza dell’esposizione agli ormoni usati per la stimolazione materna sugli embrioni crioconservati, oppure la più rigida selezione degli embrioni qualitativamente migliori che si realizza nei processi di congelamento e scongelamento.

A questo proposito si può fornire qualche numero tratto dall’ultima relazione ministeriale sulla situazione italiana. Volendo considerare che il tasso di successo nelle gravidanze perse al follow-up sia equivalente a quello rilevato nelle gravidanze monitorate, dei 16280 embrioni congelati ne sono giunti alla nascita 1244, appena il 7,6%; analizzando allo stesso modo il destino degli embrioni trasferiti a fresco si può calcolare che dei 123433 embrioni generati ne sono nati 12268, il 9,9%.

La fecondazione artificiale comporta quindi una mortalità embrionale del 90,1% per gli embrioni trasferiti a fresco e del 92,4% per quelli trasferiti dopo congelamento, entrambe percentuali notevolmente superiori alla mortalità naturale degli embrioni concepiti naturalmente. Da ultimi si possono citare i dati delle linee guida canadesi stilate congiuntamente da ginecologi e andrologi che indicano per le gravidanze non gemellari da fecondazione artificiale un rischio più elevato del 30% di ipertensione gestazionale, del 640% di placenta previa e dell’80% di distacco placentare, un incremento poi del 70% di rischio di mortalità perinatale e dell’80% dei parti pretermine.

Dati che indicano come per adesso la generazione venga meglio quando avviene in modo naturale. Una cosa è importante sia ribadita: la critica morale sul ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale non è affatto lesiva della dignità incondizionata ed inalienabile di cui è portatore ogni essere umano, indipendentemente dalla modalità di concepimento; anzi, è proprio per tutelare questa dignità, per ribadire che ogni essere umano ha il diritto sin dal concepimento ad essere custodito come fine, a non essere usato come mezzo, che la verità morale e scientifica sulla fecondazione artificiale va fatta conoscere. Perché i figli non siano un manufatto, ma siano amati indipendentemente dalla qualità e non scartati come pezzi usciti difettosi dalla fabbrica.

Renzo Puccetti

Tratto da NotizieProVita n.n.10 – Dicembre 2012 – Pag. 14

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.