Il mercato nero degli ovociti che servono alla fecondazione artificiale, in Cina, è molto sviluppato.
La legge vieta la “vendita” di gameti, perciò le cliniche per la fertilità offrono alle ragazze un “sussidio alimentare”, che si aggira sui 5mila dollari.
Non illudiamoci: la Cina è solo “più avanti” di noi: la dignità dell’essere umano lì conta zero. Qui da noi conta poco. Presto ci arriveremo, allo zero.
Le cliniche per la fertilità sguinzagliano i “procacciatori di ovuli” nelle università e nelle scuole superiori, alla ricerca di ragazze belle, intelligenti, alte più di 160 cm, di carnagione chiara.
Nessuno avvisa le malcapitate, attratte dalla bella somma di denaro che viene loro offerta, che la procedura di iperstimolazione ovarica può causare notevoli danni alla salute, fino alla infertilità e addirittura la morte. Nessuno fornisce assistenza medica né legale se in seguito al prelievo di ovuli sorgono complicazioni.
Un procacciatore di ovuli ha detto ai giornalisti del Global Times che indagavano sulla faccenda che il loro mestiere era invogliare le ragazze a donare. Quindi non possono certo metterle in guardia sulle controindicazioni.
Una delle conseguenze della politica di pianificazione familiare del Governo cinese, che fa ritardare i matrimoni e pretende che le coppie attendano il permesso delle autorità per poter mettere al mondo un bambino, anche il primo, è che almeno il quindici per cento delle coppie cinesi lotta contro l’infertilità.
«Non è niente di nuovo nella Cina di oggi; il corpo umano è diventato una merce “, ha detto la professoressa di studi sulle donne Ai Xiaoming. “I diritti dei bambini e delle donne e lo squilibrio tra il numero dei nati maschi e femmine nel nostro paese non saranno mai tenuti in debito conto.”
Anzi, la politica del figlio unico del governo ha aggravato lo squilibrio esistente tra i sessi nel paese: se si può avere solo un figlio, per cultura e tradizione le coppie cinesi pretendono che sia maschio.
Le cliniche per la fertilità, infatti, offrono vari pacchetti che includono ovuli, utero in affitto e aborto se il feto è femmina, anche se la legge vieta formalmente l’aborto sesso – selettivo.
Le cliniche della fertilità, inoltre, non sono le uniche interessate alla fornitura di ovociti umani: anche gli scienziati desiderano averne per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Le leggi cinesi vietano la clonazione umana per la riproduzione, ma consentono la “clonazione terapeutica”, in cui la vita umana, creata a scopo di ricerca può essere distrutta.
Noi, pian piano, stiamo seguendo questa strada. Il primo passo è stata la legalizzazione della fecondazione artificiale, il secondo è stato il via libera all’eterologa: non diciamo “dove andremo a finire!” perché lo sappiamo benissimo.
Redazione
Fonte: C-fam.org