Michael Cook http://www.bioedge.org/index.php/bioethics/bioethics_article/10675#comments ci informa dell’uscita di un libro veramente dirompente, della scrittrice femminista inglese Holly Grigg-Spall, il cui titolo in italiano suona così “Addolcire la pillola: ovvero, come ci hanno imbrogliato sulle pillole anticoncezionali ormonali” http://www.amazon.com/gp/product/1780996071/
L’autrice riconosce che, contrariamente a quanto si ritiene, grazie al mito culturale ormai diffuso in tutto il mondo, la pillola anticoncezionale produce effetti su tutti gli organi e le funzioni del corpo femminile. E però la maggior parte delle donne neanche sa che si tratta di un farmaco con effetti collaterali come depressione, ansia, paranoia, rabbia, attacchi di panico, tanto per dirne solo alcuni, che affliggono la metà delle donne che quotidianamente prendono la pillola. Quando questa fu lanciata sul mercato si pensava che le donne non si sarebbero condizionate a prendere una medicina ogni giorno, quando non erano malate. Adesso la Pillola le rende malate. Esiste comunque un numero crescente di donne che cercano alternative alla pillola per evitare le gravidanze.
Il libro è stato già preso di mira dal fuoco incrociato della critica. Per una volta , però, non possono ghettizzare l’autrice di bigotteria e integralismo religioso, visto che la Grgg-Spal è “perfettamente” laica. Allora gli argomenti tipo sono di questo genere: “ Il problema non è trovare alternative alla pillola, ma che i benefici della stessa giustificano i rischi”. E poi una serie di improperi di vario genere. http://www.slate.com/articles/double_x/doublex/2013/09/_sweetening_the_pill_by_holly_grigg_spall_reviewed.single.html
E allora noi ci chiediamo con la Gregg-Spal: “ma perché non è possibile criticare la pillola anticoncezionale?”
Redazione