Ieri, lunedì 16 dicembre, a Bologna un gruppo di femministe ha invaso ed occupato la Chiesa di San Petronio al grido “Fuori la chiesa dalle nostre ovaie”.
Le attiviste lamentano la bocciatura della risoluzione Estrela in Parlamento Europeo che avrebbe gettato le basi non solo dell’inseminazione artificiale per le lesbiche ma anche ad una limitazione della possibilità da parte di medici ginecologi di dichiararsi obiettori di coscienza di fronte ad una donna che chiede di subire un aborto.
Nel comunicato ufficiale si legge: “Non possiamo accettare questo medioevo politico e morale, questa sporca commistione tra potere pubblico e religioso che ci riporta ai tempi delle morti per aborto clandestino. Non torneremo MAI indietro. Vogliamo che l’obiezione di coscienza alla legge 194 sia vietata in tutti i consultori e le strutture pubbliche, perchè essa rappresenta una discriminazione di sesso, classe e razza, nonché una violazione dei nostri diritti alla salute e all’autodeterminazione.
E se il papa dichiara pubblicamente che la chiesa deve dare spazio alle donne noi ne approfittiamo per far parlare proprio la Madonna, perché anche lei sulla strada per Betlemme ha incontrato un obiettore.
L’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto di tutte le donne. La nostra libera sessualità non si tocca!
E se i pro-life, i cattolici e gli obiettori invadono ospedali e consultori pubblici, allora noi invaderemo le chiese con i nostri corpi, i nostri desideri, la nostra autodeterminazione!”.
A questo punto, forse, i commenti sono superflui.
Redazione