01/10/2013

Fenomenologia di un nazi-antiomofobo tipo

Domenica 22 settembre, A Casale Monferrato, alcune organizzazioni cattoliche organizzavano un convegno dal titolo Gender, omofobia, transfobia. Verso l’abolizione dell’uomo? Come hanno riportato le cronache nazionali, il convegno non si è potuto svolgere normalmente perché squadre di omosessualisti urlanti lo hanno interrotto fino ad arrivare ad occupare il palco e togliere la parola ai relatori e professori convenuti. Uno dei figuri che per foga maggiormente si distingueva nell’accozzaglia berciante trovò il coraggio di scrivere una lettera al sito cattolico La Nuova Bussola Quotidiana. Lo scritto, firmato da tale Massimo Battaglio, contiene passaggi tra il ridicolo e il preoccupante, come quello in cui il nostro dichiara che «nessun gay ha mai teorizzato cose orribili come “l’utero in affitto” (...) solo una mente pervertita può convincersi di falsità simili» – non sappiamo come rispondere ad una tale idiozia, il Battaglio si faccia un giro nelle cliniche delle surrogate in India e poi parli, oppure si rilegga l’articolo di Pro-Life News sull’utero artificiale, dove il neuroscienziato gay Simon Levay teorizza di ottenere bambini per coppie gay impiantando embrioni umani dentro a maiali, procedimento più risparmioso della surrogazione materna umana, e sappiamo quanto i gay tengano al portafogli. Il delirio di Battaglio è dirompente, abissale: assomma tutti i casi di presunta “omofobia” (immaginiamo, dagli insulti stradali in giù) e ne tira la conclusione che l’emergenza è maggiore di ogni altra: sono più questi casi (bada ben, casi,  non reati compravati) che non quelli delle donne assassinate. La follia prosegue: se non avessero interrotto il convegno di Casale, avrebbero «avremmo rischiato che, dal giorno dopo, un centinaio di nuovi potenziali omofobi si aggirassero per Casale». Cioè, senza l’intervento squadrista, ci sarebbero stati zombi famelici a piede libero in Piemonte. Lo squadrismo è necessario perché «la violenza omofobica produce sensi di inadeguatezza e di colpa, lesioni della personalità ben peggiori delle ferite del corpo. Uccide l’autostima, che può essere recuperata solo attraverso percorsi di cura psicoanalitica lunghissimi, incerti e costosi». Il portafogli si fa risentire…Deve essere il carattere ritenitivo-anale di cui parlava Freud, ma non ci avventuriamo oltre. A questa incredibile lettera ha già risposto il direttore della Bussola Riccardo Cascioli. Quello che preme qui è cercare di capire chi è questo anti-omofobo tipo. Digitando il suo nome su Facebook andiamo a colpo sicuro: dei vari omonimi che appaiono è sicuramente quello con la testa rasata, come da ineffabile trend omosessuale – quando un ragazzo gay, come successo anche recentemente, dichiara di essere stato aggredito da teste rasate, potrebbe significare che è stato picchiato dai suoi simili; del resto se i gay divengono squadristi come a Casale dovranno pure prendere qualcosa dai loro maestri fascisti.
La pagina Facebook del Battaglio è leggibile per tutti – e ci mancherebbe, è con evidenza uno di quei gay discreti come il Carnevale di Rio. A dimostrazione del non eccelso acume del nostro, è il fatto che un eventuale crollo del governa Letta stimola in lui voglia di scrivere rabbiosamente contro Berlusconi, invece che preoccuparsi della conseguente mancata approvazione della legge sull’omofobia che tanto gli dovrebbe interessare. L’asinello, purtroppo, non vede più lontano di dove gli mettono la carota… Ma la pagina personale è ricchissima anche d’altri spunti. Tra oscure vertigini teologiche («Perché da qualche parte c’è scritto che il Padre è maschio e lo Spirito Santo è femmina?»), commenti in cui si pone l’equazione suicidio gay=omofobia («Non c’è un’emergenza omofobica con cinque suicidi in dieci giorni?»), amare ammissioni sulla mancata stabilità delle coppie gay italiane che però è sempre legata all’omofobia degli italiani («il subire o assistere a violenze...omofobe (...) riduce in modo grave la propria capacità d’attaccamento... Ecco una ragione alla promiscuità dei gay repressi e la maggior fedeltà dei gay dichiarati! Se non reagisci col coming out ti comporti da puttana»), c’è qualcosa che ci ha davvero colpiti. Un post che sa di minaccia, e neanche rivolto ai soliti «fanatici religiosi», ma ad un membro dello stessi partito che ha votato il ddl Scalfarotto sull’omofobia. Un vero e proprio avvertimento, che potrebbe avere un aroma vagamente «mafioso». Il 24 settembre Battaglio scrive: «Io so, ma non posso fare nomi (per ora). Un signore di Torino, omosessuale, abita nello stesso stabile di un noto esponente dell’area kattolica del PD cittadino. Una casa molto “perbene”, che critica il nostro signore da anni, rendendogli la vita impossibile. Un giorno, il signore va in vacanza. Ma dopo quattro giorni riceve una telefonata dalla polizia, che gli intima di tornare a casa perché ci sono grossi problemi. La porta di casa è stata sfondata, i suoi quadri (perché è pittore) sfregiati, il gas aperto. Viene interrogato dalla polizia, che tende a dimostrare la sua “inettitudine a gestire un’abitazione” e la sua pericolosità per i vicini. Tali accuse, gli dicono, sono fondate su “testimonianze attendibili”. Lui obietta che non può essere colpa sua, perché un fornello aperto, dopo quattro giorni, avrebbe mandeto per aria tutto il palazzo. E’ chiaramente un colpo basso. Il tutto viene archiviato. Lui chiede l’accesso agli atti. Ed ecco che si scopre che le “testimonianze attendibili” consistono in una memoria scritta spontaneamente dal noto esponente dell’area kattolica del PD cittadino. Io so, ma non posso fare nomi (per ora)». Come dire: in campana caro cattolico del PD, quando avremmo la legge sull’omofobia, potremmo risolvere la cosa a modo nostro. Potremo dire che no, non è il gay che ha lasciato il fornello aperto (magari perché strafatto di popper?), ma è il vicino del PD, che a causa della propria omofobia, gli ha distrutto la casa. Per incastrarlo, per scatenargli contro le forze dell’ordine, perché lo odia come omosessuale. La prova? È cattolico.
Insomma: la società omofoba ti distrugge la casa, ti incastra con la polizia, ti obbliga ad andare dallo psicanalista, ti costringe a tradire il tuo partner sessuale, ti spinge a suicidarti.
Il lettore si renderà conto che più che in bizzarrro delirio di onnipotenza in senso vittimista, siamo nel regime della pseudologia fantastica, psicopatologia nota come sindrome di Munchausen, dal nome del barone che si inventiva le storie: solo che il barone poi non denunciava come causa dei suoi mali chiunque non avesse i suoi gusti sessuali. Chiediamo dunque ai politici del PD, cattolici e non? Siete sicuri della legge che avete votato?
È chiaro che ci si trova innanzi ad un mondo completamente nuovo, una società di matrice totalitaria, i cui volonterosi carnefici sono già tra noi, e sono pelati e rancorosi come la teppaglia che allo stadio inneggia a Hitler. Il nuovo nazismo è questo Stato omocratico per cui questi signori folli lavorano costantemente. La legge sull’omofobia è l’inizio di questo spaventoso Terzo Reich arcobaleno. Più che la casa sporca dell’amico gay che lascia i fornelli aperti, vedremo bruciare qui il Reichstag del buon senso, e creature come questo Battaglio imperverseranno non solo con la testa rasata, ma anche con le eleganti divise delle SS, che probabilmente gli piacciono già (l’omofilia, del resto, non era impopolare tra i quadri delle SS). Zitti i professori, in carcere i dissidenti, caccia totale ai cattolici..
Dopodiché sarà la tenebra omo-nazista.

di Rodolfo De Bonis

Festini

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