I figli sono un dono. Non è scontato incontrare la persona con cui voler costruire una famiglia e mettere al mondo dei bambini, così come non è scontato riuscire a concepire: le statistiche ci dicono che, in Italia, una coppia su cinque presenta un problema d’infertilità.
Chiarito questo, i motivi per cui si fanno molti meno figli rispetto a un tempo vanno ricercati nel cambiamento dei costumi, della morale e del clima sociale. Non servono infatti ricerche o studi per constatare come la fragilità del tessuto familiare, la sempre minor predisposizione al sacrificio, la cultura edonista e – soprattuto – la perdita dei valori della morale cattolica siano gli aspetti contro cui puntare il dito, se si vuole parlare di crisi demografica.
La vulgata corrente tende a legare le culle vuote con il frangente economico poco favorevole, tuttavia la storia e l’economia ci dicono che è, in realtà, vero il contrario: in tempi storici meno propizi (ad esempio durante le due Grandi Guerre), quando non c’erano né soldi, né cibo, i bambini erano molti di più; in seconda battuta, non è la crisi economica a dare adito alla crisi demografica, bensì l’esatto contrario.
Un fatto importante sotto questo versante è l’influenza che può giocare la società: in un contesto più aperto ai bambini e che incentiva le famiglie con strutture, servizi e sussidi economici, si sarà naturalmente più portati a mettere al mondo figli. Una conclusione, questa, che si può estrapolare dal Rapporto Eurostat.
Figli: i dati della ricerca Eurostat
In Europa nel 2016 erano presenti 220 milioni di famiglie, un terzo delle quali (65,6 milioni) con almeno un figlio a carico. La maggior parte (il 47% del totale) dei nuclei familiari – evidenzia ancora l’Eurostat – ha infatti un solo figlio dipendente al di sotto dei 24 anni, con eccezione dei Paesi Bassi, della Svezia, dell’Irlanda e della Danimarca, dove la maggior parte delle famiglie ha due figli.
Leggiamo sul sito ufficiale: «Tra gli Stati membri dell’UE, la percentuale più elevata di famiglie con bambini è stata registrata in Irlanda (41%), davanti a Cipro e Polonia (entrambi 38%), Malta, Portogallo e Slovacchia (tutti 36%). Al contrario, solo un quinto delle famiglie aveva bambini in Germania e Finlandia (22%), seguiti da Svezia (25%), Austria (26%) e Grecia (27%)».
Ad avere tre o più figli sono solamente 8 milioni e mezzo di famiglie in tutta Europa, circa il 13% del totale. Interessante è vederne la distribuzione: «La maggior parte delle famiglie con tre o più figli è stata registrata in Irlanda (27%), seguita dalla Finlandia (20%), dal Belgio (19%), dalla Francia, dai Paesi Bassi e dal Regno Unito (il 17%). Al contrario, meno di 10% delle famiglie con figli hanno avuto almeno tre bambini in Bulgaria (5%), Portogallo (6%), Spagna e Italia (entrambi l’8%), Repubblica ceca e Lituania (entrambi del 9%)».
Fa figli chi è sostenuto in questa missione
Cosa ci dicono i risultati dell’Eurostat? Confermano quanto si diceva in apertura, ossia che un contesto sociale favorevole alla maternità – sotto vari aspetti – favorisce le famiglie numerose, che hanno il coraggio di mettere al mondo figli.
Qualche politico nostrano sarà in grado di cogliere ispirazione da questa ricerca?
Fonte: Eurostat
Teresa Moro
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