La proposta di legge sul fine vita in discussione in Campania è profondamente disumana - oltre che incostituzionale, poiché non è un argomento di competenza regionale - e per questo non doveva e non dovrà tornare in Aula, a prescindere dalle coperture finanziarie. La notizia del rinvio del ddl non ci soddisfa proprio perché si è trattato di un mero cavillo legale, legato al mancato assenso da parte della Commissione Bilancio, ma questo significa che quando e se ci saranno i presupposti economici la legge che vuole offrire la morte di Stato a malati e fragili potrebbe tornare in Consiglio Regionale in qualsiasi momento, per di più con la vergognosa apertura già dichiarata dalla Lega, tramite il consigliere Severino Nappi, che così tradisce l'elettorato di centrodestra da sempre attento alla difesa della Vita in ogni sua fase e condizione. In ogni caso ribadiamo che il fine vita non rientra nelle competenze specifiche delle Regioni, per questo ci auguriamo che il Governo impugni la già approvata legge in Toscana così da porre un freno a tutte le altre amministrazioni regionali che vogliono tentare di percorrere questa strada di morte, anziché pensare a incentivare le cure palliative e una corretta e diffusa applicazione della Legge 38/2010.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito al rinvio della proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito in Campania poiché il testo, giunto in Aula in Consiglio Regionale, non ha avuto il via libera della II Commissione bilancio per la necessaria copertura finanziaria.