Bene la pronuncia dell’Avvocatura di Stato che ha affermato che “non c’è un diritto al suicidio né l’obbligo dei medici di concorrere a una volontà suicidaria”, in udienza davanti alla Corte costituzionale. La stessa Avvocatura, lo ricordiamo, si era già espressa contro le fughe in avanti delle Regioni sul fine vita, convincendo Veneto, Lombardia e Piemonte a rigettare le proposte di legge sul suicidio medicalmente assistito sostenute dai Radicali. Ci aspettiamo ora che il Governo non aspetti oltre ad impugnare la legge approvata dalla Toscana - che è incostituzionale poiché non è materia di competenza regionale - e che tutte le altre Regioni dove questa proposta mortifera è in discussione o è stata presentata, la boccino una volta per tutte.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.