La Maison di moda spagnola Balenciaga è stata giustamente travolta dalle critiche per aver lanciato una campagna natalizia che contiene delle foto – firmate dal fotografo italiano Gabriele Galimberti – in cui ai bambini vengono accostati oggetti bondage come cinghie, collari, catene e lo zainetto Plush Bear, un peluche dall’outfit “sadomaso”.
La campagna pubblicitaria, che doveva completare la serie “Toy Stories” dell’artista Galimberti si è trasformata in un enorme scandalo, che ha costretto la Maison di moda a chiedere scusa e a eliminare le foto da qualsiasi piattaforma. Diversi utenti non si sono però limitati a esprimere il loro disgusto per le immagini pubblicate, ma hanno anche indagato a fondo i presunti legami tra Balenciaga e la pedopornografia.
L’account Diet Prada, in un post su Instagram, ha raggruppato tutti i casi ambigui delle ultime campagne pubblicitarie lanciate dal brand e ha fatto notare che in uno scatto raffigurante la borsa Hourglass di Balenciaga appare sullo sfondo una parte di una sentenza del 2008 in cui si ribadisce «la promozione o la pubblicità della pornografia infantile come crimine federale non protetto dalla libertà di parola». In un’altra foto, invece, dietro la modella compare un libro d’arte di Michael Borremeans, il cui lavoro «è caratterizzato dalla raffigurazione di bambini e adulti nudi coinvolti in atti di violenza, incluso il cannibalismo».
In seguito alle polemiche, anche la reality star Kim Kardashian ha preso le distanze dal brand affermando che “la sicurezza dei bambini deve essere tenuta nella massima considerazione e che qualsiasi tentativo di normalizzare ogni tipo di abuso sui minori non dovrebbe trovare posto nella nostra società”.
Fonte: La Stampa