La vicenda choc di alcuni libri con immagini e riferimenti pornografici in una scuole elementare si è rivelata essere stata frutto di un errore da parte della casa editrice. Uno gravissimo errore in fase di preparazione dei pacchi con altri libri destinati – quelli sì – alle scuole e in particolare a quelle elementare di Fiumicino.
Un errore che però non sminuisce la portata grave e dannosa dell’evento, che ha portato nelle mani dei più piccoli testi con immagini e parole dai chiari riferimenti porno. Un fattaccio, dunque, che per quanto frutto di uno sbaglio non dovrebbe mai succedere.
Ci si chiede, infatti, come sia stato possibile, da parte della casa editrice, commettere una svista del genere e, allo stesso tempo, come sia stato possibile che i volumi percorressero tutto l’itero fino alle mani dei bambini, in quanto nessuno si è allarmato se non i genitori, gli ultimi – dopo dirigenti, docenti e gli stessi bambini – a venirne a conoscenza.
Una vicenda assurda sottolineata anche da alcuni esponenti del mondo politico. “La tutela dei minori è un’assoluta priorità – hanno infatti dichiarato i senatori della Lega Simone Pillon e William De Vecchis - e qualcuno avrebbe dovuto controllare questi libri con contenuti osceni prima che fossero distribuiti. Certe immagini non erano assolutamente adatte a degli studenti delle elementari, serve andare a fondo sulla questione e verificare le responsabilità per questo gravissimo errore”, hanno concluso.
Lo sbaglio è stato (in parte) riparato togliendo di mezzo i libri incriminati, ma ovviamente pone pesanti e importanti dilemmi anche in riferimento ad eventuali iniziative coscientemente pensate con tali fini (e non frutto di errori) e quindi con le conseguenze di invadere le scuole con una marea di contenuti che nulla hanno a che vedere con la didattica e i percorsi curriculari.