29/03/2023

FLASH - Choc in Emilia-Romagna: test prenatali per evitare nascite con Sindrome di Down

L'Emilia Romagna offre test prenatali per - testualmente - «ridurre il numero di gravidanze portate a termine con la nascita di bimbi con sindrome di Down». E’ l’offerta choc, appara nero su bianco, in un fascicolo informativo, scaricabile dal sito della Regione, che riguarda le prestazioni sanitarie gratuite di cui hanno diritto le donne durante la gravidanza.

La Regione Emilia-Romagna ha quindi deciso di offrire alle donne residenti sul proprio territorio l’esecuzione del Nipt test per lo screening della trisomia dei cromosomi 21 (sindrome di Down), 13 e 18, con il chiaro fine eugenetico di ridurre il numero di falsi positivi (e di conseguenza i test prenatali invasivi) e di ridurre il numero di falsi negativi (e di conseguenza il numero di gravidanze portate a termine con la nascita di bimbi con sindrome di Down, trisomia 13 e trisomia 18).

La notizia è esplosa dopo che una mamma bolognese ha denunciato l’accaduto e lo ha fatto lo scorso 21 marzo, nella Giornata Mondiale della Sindrome di Down, così come riportato subito dopo da Avvenire. «Noi mamme emiliane siamo fortunate – precisa Michela come riporta sempre Avvenire –. Siamo ben seguite durante tutta la gravidanza, usufruiamo di visite e analisi a carico del servizio sanitario e c’è grandissima attenzione alla salute della mamma e del nascituro». «È giusto sapere se il bambino ha qualche problema - precisa la mamma - ma solo per preparare i genitori o per curarlo, se possibile».

Dopo le polemiche dalla Regione hanno fatto sapere che «il documento verrà corretto», ma resta il concetto e l’ideologia alla base di un documento choc e, in generale, della cultura eugenetica. Le vite, purtroppo, vengono ancora - nel 2023 - considerate in base alla loro condizione e “utilità” e non stupisce, quindi, che si arrivi addirittura a proporre così tanto, forse anche con l’assurdo scopo di inseguire alcuni Paesi del Nord Europa - come l’Islanda o la Danimarca - che hanno raggiunto o quasi raggiunto l’obiettivo di essere “Down Syndrom Free”. La cultura dello scarto, quindi, che uccide vite innocenti già quando si trovano nel grembo materno e sono, appunti, vite a tutti gli effetti.

 

Fonte: Avvenire

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