In questo mondo sempre più intriso di politically correct e diritti arcobaleno iniziano ad emergere i primi cortocircuiti che dimostrano in maniera lampante l’assurdità di certe ideologie.
In Messico, infatti, 18 candidati uomini del partito Fuerza por México (FxM) si sono autodichiarati donna per superare l’ostacolo della parità di genere nella composizione delle liste elettorali e facendo così approvare la lista che era stata precedentemente rifiutata.
Come riportato sull’Antidiplomatico, “In una sessione virtuale del Consiglio, Dora Rodríguez ha persino chiesto ai membri del Consiglio generale di analizzare a fondo ciascuno dei casi per garantire la legalità degli incarichi e verificare che non si trattasse di una simulazione da parte dei ricorrenti.
Tuttavia, le sue controparti Denisse Hernández Blas, Juan Carlos Minor Márquez ed Erika Periañez le hanno ribattuto con l'argomento che non si può mettere in discussione l'auto-attribuzione di una persona, oltre al fatto che non ci sono elementi oggettivi a supporto del sospetto di una simulazione”.
Un caso davvero grottesco, che dovrebbe far riflettere molto tutti i sostenitori della teoria del gender e del ddl Zan.
Fonte: L'Antidiplomatico