E’ tornata - purtroppo - la vergogna della fiera dell’utero in affitto. Questa volta a Bruxelles, come già accaduto negli anni scorsi, dove si è tenuto, dal 16 al 18 settembre appena trascorsi, l’evento “Parenting options for european gay men”.
Una vergognosa kermesse che ha pubblicizzato in tutte le salse il “diritto” degli uomini gay di avere bambini e di diventare “genitori”. Tra le pratiche aberranti proposte e avallate, dunque, non solo le adozioni ma anche, appunto, l’utero in affitto che dovrebbe essere sancito in tutti i Paese come reato (come, per fortuna e speriamo sia sempre così, lo è in Italia).
L’iniziativa dovrebbe far riflettere, soprattutto in tempi di campagna elettorale dove i temi etici sono entrati prepotentemente nel dibattito pubblico, sulla pericolosità di certe pratiche che trattano i bambini come meri oggetti. E dovrebbe - lo speriamo - far riflettere i prossimi parlamentari italiani e il prossimo governo, di qualsiasi colore politico, sulla necessità, non più rimandabile, di sancire l’utero in affitto come reato universale, dunque come perseguibile - lo è già all’interno del nostro territorio - se commesso da cittadini italiani all’estero.