Dalla vicina Francia arriva una notizia piuttosto inquietante sulla libertà d’espressione, soprattutto se si pensa che presto cose simili potrebbero avvenire anche in Italia, qualora passasse il ddl contro l’omotransfobia. “Renaissance catholique”, un'associazione laica francese di cattolici di mentalità tradizionale, è stata incriminata per aver invitato "a discriminare un gruppo di persone a causa del loro orientamento sessuale". Tale reato è incluso nell'elenco dei crimini "razzisti" nel diritto penale francese che tratta dei reati mediatici.
L'intero processo è stato avviato da "Stop Homophobie", un'associazione che ha l'orecchio delle autorità, ma qui non si tratta di un semplice attacco ad un'associazione privata che ha opinioni diverse: le parole che vengono caratterizzate come un crimine d'odio sono infatti una sintesi di una nota del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta all'epoca dal Cardinale Joseph Ratzinger, che divenne poi Papa Benedetto XVI. È proprio la condanna ribadita dalla Chiesa della legalizzazione delle unioni civili per omosessuali ad essere richiamata all'attenzione dei tribunali penali francesi. Renaissance catholique ha pubblicato il testo completo sul suo sito web, ed è quella pubblicazione che ha fatto partire la denuncia di "Stop Homophobie". Si tratta di un episodio molto grave, che fa capire il tipo di derive a cui si può giungere in nome della lotta alla “discriminazione”.
Fonte: Life Site News