A Boston anziché aiutare chi accoglie la vita si facilita ulteriormente la scelta dell’aborto. Secondo un rapporto del New Boston Post, i dipendenti della City potranno infatti richiedere fino a 12 settimane di congedo retribuito dopo un aborto. La nuova politica, approvata in una riunione del Consiglio comunale il 15 settembre, si applica sia agli uomini che alle donne.
La rappresentante degli Stati Uniti Ayanna Pressley, ex consigliere comunale di Boston, ha sollecitato disposizioni simili per i dipendenti federali a Washington e ha affermato di essere "entusiasta" di sentire che la città di Boston ha preso questa iniziativa, affermando che "la fine della gravidanza dovrebbe essere affrontata con cura, compassione, sostegno e congedo retribuito, ma troppe famiglie soffrono in silenzio a causa della mancanza di consapevolezza e dello stigma culturale".
Patricia Stewart, del gruppo “Massachusetts Citizens for Lif”e, ha commentato al New Boston Post che la mossa supporta involontariamente alcune argomentazioni pro-vita: "Ironicamente, la concessione del congedo per aborto rafforza la visione pro-life secondo cui l'aborto è una scelta medica seria che può potenzialmente alterare la vita della donna a causa delle conseguenze sulla sua salute fisica, emotiva e psicologica”.
Fonte: Bio Edge