Sembra assurdo, ma secondo un sondaggio solo tre tedeschi su dieci (il 31 per cento) ritengono che abortire un bambino sia peggio rispetto allo sminuzzare un pulcino. Ogni anno in Germania (come in molti altri paesi) vengono uccisi decine di milioni di pulcini con il gas o con la triturazione meccanica, perché considerati “inutili”, dato che non producono uova e non tutti possono diventare dei polli da carne. Ritenendola una pratica barbara il ministro tedesco dell’Agricoltura Julia Kloekner ha recentemente proposto una legge che vieterà dal 2022 di uccidere i pulcini maschi. Nulla da ridire direte voi, se non fosse che nel dibattito che ne è seguito il Tagespost, quotidiano cattolico, ha deciso di lanciare un sondaggio in cui ha invitato oltre duemila intervistati a confrontarsi con l’affermazione: «Secondo me è peggio abortire i bambini che sminuzzare i pulcini maschi» e i risultati sono sconcertanti: “ il 17 per cento di questi dice che non sa cosa pensare e la maggior parte delle persone che concordano che uccidere un feto sia peggio dell’uccidere un pulcino sono tutti anziani over 65 anni, il 37 per cento di quella fascia d’età. Per il resto, solo il 25 per cento dei giovani tra i 18 e i 19 anni e il 28 per cento degli adulti tra i 40 e i 49 anni concorda con l’affermazione. […] In tutto, solo il 31 per cento dei tedeschi intervistati ritiene che sia più grave sopprimere una vita umana in grembo del sopprimere un pulcino appena uscito dall’uovo”. Questi risultati dimostrano ancora una volta quanto poco valore venga dato dalla maggioranza alle vite dei milioni di bambini che vengono abortiti ogni anno.
Fonte: Tempi