28/08/2020

FLASH - L'arroganza del Corriere della Sera

Qui di seguito potrete leggere la lettera aperta al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, che Pro Vita & Famiglia con altre associazioni ha pubblicato on line e su alcuni giornali. 
Per avere maggior visibilità, le associazioni hanno deciso di acquistare uno spazio pubblicitario a pagamento anche sul Corriere della Sera.
Circa dieci giorni fa, a fronte della nostra richiesta sono sorte molte difficoltà. È stata posta come necessaria una "liberatoria" da parte delle persone citate nella lettera:  ci è parso strano, perché la responsabiltà di ciò che si scrive negli annunci grava sull'inserzionista Comunque abbiamo chiesto al prof. Noia e al giornalista della Nuova Bussola Quotidiana Andrea Zambrano la dichiarazione in questione. Dopo ancora altro tempo, alla fine, una laconica comunicazione: «L’avviso in oggetto non può essere pubblicato in quanto la redazione ritiene che alcuni passaggi possano creare difficoltà con alcuni lettori che potrebbero sentirsi offesi e pertanto ne respinge la pubblicazione».
Dato che parliamo del Corriere della Sera, ci chiediamo: non potevano dircelo subito che la pubblicazione era stata rifiutata? Perché ci hanno fatto perdere tanto tempo? Evidentemente la prosopopea di un quotidiano blasonato implica il diritto trattare le persone con arroganza e con una grossa dose di maleducazione.   
 
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Lettera aperta al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia

 

Gentile Presidente Zaia,

a nome del Movimento Mariano Regina dell’Amore, in collaborazione con l’Associazione ProVita e Famiglia e il Tavolo Permanente per la Famiglia che si rapporta con l’Assessore Donazzan per tutte le iniziative in difesa dei valori non negoziabili, desideriamo portare alla Sua attenzione quanto di grave sta accadendo nel nostro Paese nell’azione incessante portata avanti dall’attuale Governo contro la Vita e la Famiglia.

Si tratta di una deriva molto pericolosa che suscita una reazione crescente in tutte le associazioni e movimenti che lottano nella Regione del Veneto, con grandi sforzi, per salvaguardare il diritto inalienabile alla vita dal concepimento alla morte naturale, nella difesa della Famiglia e contro la sempre più insidiosa ideologia LGBTQIAP ( lesbica, gay, bisessuale, trasgender, queer, e pansessuale), che vuole diffondere una cultura contro natura, anche a partire dalle scuole dell’infanzia.

Intendiamo sottolineare la gravità di quanto sta accadendo anche a seguito della recente iniziativa portata avanti dal Ministro Speranza, con cui sono state modificate le linee guida sulla somministrazione della pillola abortiva Ru 486, estendendone l’uso fino alla nona settimana, con l’eliminazione del feto a casa, senza obbligo di ricovero. In questo modo l’aborto viene equiparato ad una qualsiasi prestazione sanitaria da sbrigarsi al consultorio o in un ambulatorio in pochissimo tempo.

Il Prof. Giuseppe Noia , ginecologo e docente di medicina prenatale al Policlinico Gemelli di Roma, ha dichiarato che “ a nove, settimane la placenta è ancora più coesa con l’utero e quindi l’entità emorragica è maggiore. Il figlio è ormai formato in maniera incredibile, anche nei suoi movimenti, perché ha il sistema nervoso, un peso importante, ha occhi, orecchie, gambe e braccia e bocca, dita di mani e piedi visibili. Se la donna viene operata non vede nulla. In questo caso invece, l’evento abortivo avviene sotto i suoi occhi, aggravando non solo il dolore ma anche minando per sempre la sua sicurezza psicologica”.

Il Quotidiano online,”La Nuova Bussola Quotidiana” in un articolo a firma di Andrea Zambrano riporta eminenti pareri scientifici, tra cui quello del “British medical journal”, che asserisce come “nel 56% dei casi, il feto è espulso con tutto il sacco embrionale. Per l’espulsione possono volerci anche settimane e può succedere quando uno meno se lo aspetta”. Anche nella pubblicazione dell’inglese Royal College Obstetricians Gynecologists (RCOG) le cose non vanno meglio: “le prove complessive suggeriscono che le donne hanno maggiori probabilità di soffrire di forti emorragie a seguito di aborto farmacologico rispetto all’aborto chirurgico per una durata media accertata delle perdite di sangue, con crampi, pari a 10 giorni”.Infine, anche nel report 2020 di Nice, un organismo britannico che stabilisce le buone pratiche di condotta clinica, si sottolinea che "il rischio che una gravidanza prosegua è più elevato e aumenta con la crescita dell’epoca di gestazione andando a determinare così l’insuccesso del metodo farmacologico”. E’ fondamentale ricordare come solo in America le morti accertate dopo l’autopsia di donne che hanno fatto ricorso alla Ru 486 sono state ben 24 fino al 2018.

Il Presidente del Movimento Mariano Regina dell’Amore, Mirco Agerde, con Toni Brandi, Presidente di ProVita e Famiglia e di Pier Luigi Bianchi Cagliesi, Coordinatore del Tavolo Permanente per la Famiglia, denunciando la gravissima situazione in corso che genera grande preoccupazione nelle associazioni pro life ed anche in migliaia di famiglie venete, già segnate dalla crisi pandemica, oggi più che mai preoccupate per la gravissima situazione riconducibile alle tematiche su esposte.

Chiediamo a Lei Sig. Presidente Zaia, di esprimersi  pubblicamente in merito a quanto sta accadendo, giunti ormai alla vigilia delle prossime consultazioni elettorali regionali.

I problemi evidenziati hanno una gravissima incidenza nel tessuto sociale e morale della nostra popolazione, e saranno causa nei prossimi mesi di grandissimi cambiamenti che potrebbero generare danni irreversibili specie nelle nuove generazioni: un vero e proprio attacco alla vita e alla famiglia e un piano inaccettabile di indottrinamento che si vuole portare avanti anche nei confronti dei più piccoli, escludendo progressivamente famiglia e genitori, dal loro insostituibile ruolo educativo.

I valori di riferimento del Partito che Lei rappresenta, ci fanno sperare in una Sua ferma presa di posizione, così come è stato fatto coraggiosamente dalla Governatrice della Regione Umbria, Donatella Tesei, considerando che non è possibile una vera rinascita morale, sociale ed economica della nostra Regione senza rimettere al centro della politica, la Famiglia, la Vita e i tutti i valori naturali e cristiani, definiti da Benedetto XVI, come “non negoziabili”.

Rinnovandole la nostra stima e auspicando una sua chiara presa di posizione, la salutiamo cordialmente.

Mirco Agerde: Presidente del Movimento Mariano Regina dell’Amore – Schio VI

Toni Brandi: Presidente Associazione ProVita e Famiglia

Pier Luigi Bianchi Cagliesi: Coordinatore del Tavolo Permanente per la Famiglia – Regione Veneto.

 

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