Quando Karen scoprì di essere incinta non voleva affatto abortire, ma il suo ragazzo le fece delle pressioni e lei, pur di non perderlo, si sottopose all'aborto. E altro che consenso informato... Nessuno le disse, prima dell'operazione, che ciò che aveva nel grembo era un bambino vivo e vero. Lo chiamavano "prodotto del concepimento". Racconta: «Nessuno mi ha detto che potevo essere potenzialmente traumatizzato emotivamente per il resto della mia vita. Nessuno mi ha detto che sarebbe stato il più grande errore della mia vita. Nessuno mi ha detto che a 11 settimane e tre giorni di gestazione il mio bambino aveva già un cuore che batteva, che poteva succhiarsi il pollice». La sua vita divenne un incubo. Anni dopo, rotta la relazione con quel ragazzo, rimase nuovamente incinta. Era single e le sue condizioni economiche erano pessime. Si rivolse ad una clinica abortista ma fu mandata via per quanto era sconvolta. Non ritornò più, scelse la vita e oggi è veramente felice di non aver più fatto ritorno a quella clinica, pur pentendosi ancora del suo precedente aborto.
Fonte: Live Action