Un ragazzo dice a suo padre: «Penso di aver avuto il mio ciclo». Un altro si rotola nel letto e le lenzuola rimangono imbrattate di sangue. Ecco uno dei nuovi frutti dell'indifferentismo sessuale: degli spot pubblicitari che parlano di "mestruazioni" maschili, qualcosa che mai esiste e mai esisterà in natura. Tutto in nome di una gender equality che non comporta il giustissimo trattare con la stessa dignità maschi e femmine, ma il confonderli, contro la stessa scienza, contro la verità evidente. Farà del bene a qualcuno questa menzogna? Non è meglio aiutare chi non si riconosce nel proprio corpo ad amarsi per come è realmente ed a scoprire la propria preziosità, piuttosto che spingerlo ad essere altro?
Fonte: Life Site News