Rifugiati scappati dalla Corea del Nord riferiscono che gli aborti forzati e l'infanticidio sono tra le tante violazioni dei diritti umani che si verificano nel paese, con casi di aborti forzati avvenuti fino all'ottavo mese di gravidanza.
Queste denunce sono state raccolte grazie al lavoro di Korea Future, un'organizzazione no-profit che indaga sulle violazioni dei diritti umani in Corea del Nord, che ha contribuito a raccogliere le esperienze di oltre 200 persone che sono riuscite a sfuggire alla dittatura in Corea del Nord.
Da anni giungevano notizie di aborti forzati e infanticidio. In un rapporto delle Nazioni Unite sui diritti umani, 100 donne hanno condiviso resoconti "strazianti" sulle sofferenze che loro e i loro bambini hanno sofferto mentre si trovavano nei centri di detenzione della Corea del Nord.
I ricercatori hanno scoperto che gli aborti venivano condotti regolarmente senza il consenso delle donne detenute e spesso attraverso la violenza. Inoltre, è stata riportata anche l'uccisione di neonati e la morte di donne per mancanza di assistenza medica.
Fonte: Right to Life News