L’Italia segna il tasso di aborto tra i più bassi nel mondo, con un numero sempre più basso rispetto agli ultimi anni.
A riferirlo è l’Ansa, che riporta i dati della Relazione del ministro della Salute al Parlamento sull'attuazione della legge 194 del 1978. Le statistiche, riferite all’anno 2020, parlano di 5,4 aborti ogni mille donne, per un totale di 66mila interruzioni volontarie di gravidanza, il 9,3% in meno rispetto al 2019 e circa un quarto rispetto al picco massimo di 234mila registrato nel 1983.
Questo dato, insieme ad un’altra statistica importante, quella del lieve calo dei ginecologi obiettori, palesa la realtà che in Italia sempre più donne decidono liberamente di non interrompere la gravidanza e dunque accogliere una nuova vita.
Nel dettaglio la Relazione spiega che la fascia d’eta in cui si registrano tassi più elevati di aborto è quella compresa tra i 30 e i 34 anni (9,4 per mille), mentre tra le ragazze più giovani, al di sotto dei 20 anni, si registra il calo più importante: ben -18,3%, con un tasso di abortività passato dal 3,7 per mille del 2019 al 3 per mille del 2020. Si riducono gli aborti anche tra le donne straniere, che tuttavia continuano ad avere tassi di abortività più alti rispetto alle italiane (12 per mille).
Unico dato negativo, purtroppo, è l’incremento del ricorso all’aborto farmacologico, che è stato adoperato nel 31,9% dei casi rispetto al 24,9% del 2019. Una conseguenza delle liberalizzazioni, degli ultimi anni, rispetto ai farmaci che consentono l’aborto fai-da-te, nonostante questa pratica non sia assolutamente priva di rischi e pericoli, anche gravi, per le donne.
Fonte: Ansa