La commissione Politiche europee del Senato ha bocciato la proposta di regolamento Ue per il riconoscimento dei diritti dei figli anche di coppie gay e l'adozione di un certificato europeo di filiazione. La risoluzione della maggioranza, presentata da Giulio Terzi (Fratelli d'Italia), è passata con 11 voti favorevoli e sette contrari. Compatte sul "no”, invece, tutte le opposizioni.
La risoluzione di cui stiamo parlando altro non è che un tentativo, dell’Unione Europea, di imporre - in modo neanche troppo mascherato - l’utero in affitto, come noi di Pro Vita & Famiglia avevamo denunciato già a dicembre. La proposta di regolamento della Commissione UE per i “diritti dei genitori dello stesso sesso” era infatti grave e pericolosa. Si palesava, da parte dell’Europa, la chiara volontà di imporre gli effetti dell’aberrante e inumana pratica dell’utero in affitto, ad oggi illegale in molti Paesi Membri. Sarebbe stata infatti questa la diretta conseguenza del riconoscimento di “due genitori dello stesso sesso come famiglia, anche se si spostano da uno Stato dell’Unione a un altro”.
La proposta, annunciata dalla Von der Leyen con “orgoglio” era - e rimane se pensiamo agli altri Stati Membri che ancora devono votarla - di una gravità assoluta perché avrebbe portato in Italia il rischio di legittimare gli effetti della nuova forma di schiavitù femminile del XXI secolo e ha comunque rappresentato un’ingerenza inaudita e inammissibile nei confronti degli Stati membri.
Fonte: Tgcom24