Melissa Ohden era destinata all'aborto tardivo, ma sopravvisse. Ora, da adulta, ha avuto modo di conoscere la sua madre naturale e riconciliarsi con lei. Quest'ultima, Ruth, racconta che fu costretta da sua madre, un'infermiera, ad abortire, quando aveva solo 19 anni. A intervento effettuato, le era stato detto che la bambina era stata ormai gettata nei rifiuti sanitari, come avviene per quasi tutti i bambini abortiti. Ma Melissa era ancora viva. «Ci sono ancora domande senza risposta per entrambe, ma quello che sappiamo è che, sebbene io fossi la vittima prevista in quell'aborto, ero una vittima secondaria», dichiara Melissa. Perché l'aborto non si limita solo ad eliminare un bambino, ma ferisce anche profondamente la donna che vi fa ricorso. Pensiamo alle tante che vengono costrette a questa tragica opzione: non è il caso di dare loro alternative, piuttosto che spingerle a ciò?
Fonte: Life News