Sappiamo che quando si tratta di discriminazione i progressisti sono i primi a indignarsi, ma evidentemente solo quando il discriminato la pensa come loro. Infatti i media mainstream non hanno dato particolare risalto all’episodio di discriminazione avvenuto a Washington D.C., dove un ristorante ha rifiutato di accogliere un gruppo pro-vita che aveva effettuato una prenotazione per la colazione del 21 gennaio, giorno in cui si svolge nella capitale l’annuale Marcia per la Vita.
Il ristorante in questione appartiene alla rete Busboys and Poets. I suoi gestori hanno reso noto di aver preso questa decisione perché “fermamente a favore dell’aborto”. All’agenzia di notizie CNA hanno poi dichiarato che, conoscendo la “natura dell’evento in questione”, hanno deciso di cancellare la prenotazione del gruppo pro-life “e di rimborsare tutto l’anticipo all’organizzatore”.
Mediante un portavoce, la rete di ristoranti ha anche aggiunto quanto segue: “Accettiamo di conversare con individui che esprimono punti di vista diversi e siamo orgogliosi del fatto di essere un locale in cui vengono portate avanti conversazioni rispettose tra vari gruppi (…) [Ma] non possiamo accettare consapevolmente eventi destinati a finanziare un’agenda che per i membri della nostra comunità viola i diritti altrui”.
Insomma il copione è sempre lo stesso, non bisogna discriminare nessuno, salvo coloro che si oppongono al pensiero unico dominante.
Fonte: Aleteia