Alla fine di marzo il governo francese testerà un sistema di verifica dell'età per impedire ai minori di accedere ai contenuti dei siti pornografici. Questa tecnologia è stata denominata del "doppio anonimato" e dovrebbe rappresentare un primo importante passo contro la diffusione dei contenuti pornografici tra i minori.
"Risolvere una volta per tutte la questione della verifica dell'età sui siti pornografici", questo è infatti l'obiettivo dell’operazione annunciato dal Ministro della trasnsizione digitale Jean-Noël Barrot davanti ai deputati francesi il 19 febbraio scorso.
Il codice penale francese vieta già ai minori l'accesso a contenuti pornografici e fino ad oggi, gli editori di questi siti chiedevano agli internauti di confermare di essere maggiorenni cliccando su un pulsante del tipo "Ho 18 anni o più" per accedere ai contenuti. Ma teoricamente non potrebbero più accontentarsi di questa semplice dichiarazione dalla legge del 30 luglio 2020. L’Arcom (l’autorità pubblica che si occupa della regolazione della comunicazione audiovisiva) ha ora il potere di denunciare alla giustizia gli editori che non rispettano l'obbligo di tutela dei minori, procedura che può arrivare fino al blocco del nome di dominio del sito in questione.
Il processo di doppio anonimato – sostenuto dalla Commissione nazionale per l'informatica e le libertà (Cnil) – dovrebbe rafforzare fortemente il blocco dei siti vietati ai minori, visto che secondo uno studio di OpinionWay pubblicato nell'aprile 2018, il 62% di loro ha dichiarato di aver visto contenuti pornografici prima dei 14 anni.
Si tratterebbe, dunque, di una notizia positiva e che potrebbe fare "scuola" per gli altri Stati, Italia compresa. Ricordiamo infatti che il porno, così come la pedopornografia online e l'adescamento dei minori in Rete, è una drammatica piaga nel nostro Paese, che Pro Vita & Famiglia denuncia e combatte da anni con la Campagna "Piccole vittime invisibili".
Fonte: France24