Dopo una lunga battaglia politica e la tenace opposizione delle forze di centrosinistra, il fondo “Vita nascente” è stato approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte. Una vittoria importante per la giunta di centrodestra ma, soprattutto, per le associazioni pro-life che ora potranno lavorare con una marcia in più, con la possibilità di aiutare un sempre più ampio numero di madri in difficoltà e di salvare altrettante piccole vite nascenti. Per l’occasione, Pro Vita & Famiglia ha contattato l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone, primo proponente dell’iniziativa.
Assessore Marrone, nonostante le battaglie politiche, cosa significa l’approvazione di questo fondo?
«Confermo che è stata una battaglia d’aula piuttosto dura, perché, mentre in un primo momento, solo la sinistra radicale aveva preso in modo molto di petto la nostra proposta, poi, a poco a poco – ahinoi – si è aggregato anche il Partito Democratico, che ha finito per inseguire Liberi e Uguali, che aveva iniziato l’ostruzionismo. È un peccato, perché l’ala cattolica del PD era stata anche coinvolta negli incontri preparatori per questa misura di contributo economico alle future madri in difficoltà sociale. Bisogna dire che, all’atto pratico, il centrodestra ha dimostrato una grande compattezza e, nonostante le fibrillazioni che abbiamo a livello nazionale tra Fratelli d’Italia e Lega, sul tema della vita e del sostegno alla reale scelta della donna, si è comunque confermata un’alleanza solida su questo principio non negoziabile. Ciò ci ha consentito di approvare il nostro emendamento, che inserisce nel bilancio lo stanziamento di 400mila euro per dei progetti che saranno proposti e presentati dalle associazioni accreditate presso le ASL, quelle che prevedono nel proprio statuto la difesa della vita dal concepimento e che, nel dettaglio, dovranno prevedere delle misure di sostegno sociale alle donne in condizioni di vulnerabilità economica, proprio per andare a rimuovere le cause che potrebbero determinare la scelta di interrompere la gravidanza».
Tutto il centrodestra, quindi, si è dimostrato assolutamente concorde e compatto?
«La Lega ha solo richiesto un’aggiunta che preveda una sorta di collaborazione delle associazioni che rimangono comunque i soggetti protagonisti e destinati a dare dei contributi per i progetti, che, però, preveda una collaborazione e un coordinamento con i servizi sociali per l’assistenza. Questa è una misura che andremo a definire meglio con la delibera di giunta, però, finché diventa un rafforzativo di questa campagna e non invece un ostacolo, non ci preoccupa».
Qual è stato, invece, l’atteggiamento del centrosinistra?
«Il Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali hanno sempre tenuto la linea del “no” senza compromessi. Il Partito Democratico chiedeva di stralciare i contributi alle associazioni per la vita e di indirizzarli direttamente ai servizi sociali. Cosa che invece non andava incontro alla nostra intenzione di valorizzare e dare fiducia al terzo settore e a quel mondo di associazioni che è impegnato da anni su questo fronte. L’unica “mosca bianca” è stato Silvio Magliano, di identità cattolica e di formazione ciellina, consigliere dei Moderati, componente civica del centrosinistra, che invece aveva sostenuto fin dall’inizio e confermato, col suo voto favorevole, il sostegno all’emendamento. Per il resto, tutta l’opposizione ha votato contro. Da un lato apprezziamo ci sia stato questo segnale, dall’altro ci rincresce che sia stato un po’ marginale e minoritario. In ogni caso, è già un segnale incoraggiante del fatto che si possa lavorare per una certa trasversalità politica, in nome di valori comuni».
Dopo l’approvazione della norma, si passerà alla sua applicazione: quali saranno i prossimi passaggi?
«Il prossimo passaggio sarà prevedere proprio dei protocolli di collaborazione con le associazioni già accreditate presso gli elenchi delle ASL. Quindi, chiederemo di anticiparci quelle che saranno le loro proposte progettuali, che già sappiamo esistere al momento con un crowfunding privato. Quando sarà formalizzato questo passaggio, prepareremo una delibera di giunta, che preveda il finanziamento di questi progetti. Prima di approvarla in giunta, la andremo a vagliare, a confronto con tutte le forze politiche del Consiglio e della Commissione Sanità e Assistenza. Una volta tirate le somme, l’approveremo in giunta e verrà attuata direttamente dal mio assessorato alle Politiche Sociali, in collaborazione con le ASL. Posso aggiungere, in conclusione, una nota di colore?».
Dica pure…
«A differenza di manifestazioni preconvocate da associazioni femministe, che avevano messo insieme meno di una ventina di persone, ieri, in via del tutto spontanea, alla notizia dell’approvazione dell’emendamento, si è radunata una piccola folla di attivisti delle associazioni per la vita ma, in generale, anche di singoli cittadini che avevano seguito il dibattito sui media. Con un gesto simbolico, hanno imbracciato fiocchi azzurri e rosa e hanno festeggiato tutti insieme questo passo importante di ieri».