All’Expo di Milano c’è un padiglione dedicato alla Toscana. In questo padiglione sono esposte le delicatezze alimentari che provengono dalla cooperativa agricola del Forteto.
I nostri lettori sanno bene che la comunità agricola del Forteto, Vico nel Mugello, è stata fondata da Rodolfo Fiesoli, detto “Il Profeta”, finito in carcere (ma poi rilasciato) con l’accusa di violenze sessuali sui ragazzi della comunità.
Abbiamo presentato una petizione, per chiedere che i ragazzi fossero tolti dalle grinfie di quei loschi figuri, per chiedere definitivamente chiarezza su un luogo che è stato un vero e proprio inferno di abusi fisici e psicologici e di indottrinamento all’omosessualismo radicale.
Il pubblico ministero ha chiesto 21 anni di carcere per lui e pene analoghe per i suoi collaboratori.
Eppure, il marchio del Forteto, con tante cose buone da mangiare, appare all’Expo. Potevano almeno cambiare il nome?
In quel lager i ragazzi venivano sottoposti a ogni genere di abusi e vessazioni: quei ragazzi che – a detta del PM – sono stati essenziali affinché l’impresa agricola raggiungesse i livelli di eccellenza che la contraddistinguono.
Luigi Santambrogio, sulla Nuova Bussola Quotidiana, definisce la cosa “Sorprendente e in un certo modo raccapricciante: quel nome, sinonimo di violenze sessuali e abusi sui minori, fa da etichetta a cibi scelti per dimostrare al mondo la raffinatezza del made in Tuscany. Com’è possibile?”
Ripercorre poi la storia della comunità toscana dove per trent’anni sono stati seviziati centinaia di minori, eppure frequentata dai vari Fassino, Pisapia, Di Pietro, Livia Turco, Susanna Camusso, Rosy Bindi... e che godeva di un flusso ininterrotto di soldi pubblici (dalla Regione Toscana ai Fondi europei).
Quando la cooperativa va commissariata e i dirigenti sostituiti, “il governo del premier Matteo Renzi boccia la richiesta dei suoi stessi ispettori: il processo penale va avanti, ma la coop non viene commissariata. Una decisione davvero sorprendente che si spiega solo con una ragione: il “Profeta” conta ancora coperture politiche importanti e tanti amici a sinistra, pure nel governo del toscano Matteo Renzi. Primo fra tutti Giuliano Poletti, ex vicepresidente nazionale di Legacoop, la centrale delle coop rosse (tra i suoi soci c’è pure il Forteto) diventato ministro allo Sviluppo economico”.
“I dirigenti della coop agricola sapevano bene i crimini di cui era accusato papà Fiesoli, eppure l’hanno sempre difeso e quando il Profeta venne arrestato, i soci diffusero una nota per ribadire che «la Cooperativa, riponendo totale fiducia nell’attività della magistratura, intende però esprimere la piena solidarietà al socio Rodolfo Fiesoli, coinvolto nella vicenda, nella certezza che chi lo ha conosciuto ed ha conosciuto Il Forteto saprà dare la giusta dimensione alle notizie talvolta imprecise nella loro formulazione».
Beh, dopo anni di inchieste e tentativi di insabbiamento, ora quelle notizie “imprecise” sono diventate gravissimi capi di accusa e i soci che espongono le loro delizie all’Expo, qualcosa dovranno pur dire”.
Redazione