Imola Oggi ci informa del nuovo dietro front sul commissariamento del Forteto che coincide – guarda caso – con l’ingresso al Governo del presidente di Legacoop, Giuliano Poletti.
Il Forteto e il sistema dei ‘non sapevo’ di Legacoop su Mafia Capitale; Mugnai (FI): «Quella consuetudine del prosciutto sugli occhi…»
L’ex Presidente della Commissione regionale d’inchiesta sugli affidi ripensa al dietrofront sul commissariamento della Cooperativa: «Gli ultimi eventi legati all’inchiesta Mafia Capitale fanno pensare che per l’attuale ministro del lavoro Giuliano Poletti e per Legacoop quella del prosciutto sugli occhi sia una comoda consuetudine. Ebbene, tale condotta qui pare essersi manifestata anche sulla vicenda legata al Forteto quando, immediatamente dopo l’ingresso nella compagine di governo dell’ex presidente nazionale di Legacoop, venne inaspettatamente deciso il dietrofront sul commissariamento della cooperativa richiesto proprio da ispettori ministeriali ma, evidentemente, prima della ‘svolta cooperativa’. Già allora, in tempi non sospetti rispetto alla maxi inchiesta che ha travolto il Comune di Roma, sottolineammo politicamente la singolare coincidenza temporale. Oggi le cronache avvalorano quella nostra lettura».
La riflessione è avanzata dall’ex presidente della Commissione regionale d’inchiesta sugli affidi dei minori alla luce della vicenda Forteto, Stefano Mugnai (FI). «Leggendo oggi i quotidiani che danno conto di tutti i ‘non sapevo’ e delle contraddizioni esistenti nel mondo della cooperazione – osserva Mugnai – tornano alla mente i pregiudizi favorevoli con cui per decenni i vertici del mondo delle cooperative hanno sempre sostenuto Il Forteto, anche a prescindere dalle sentenze passate in giudicato e dalle inchieste giudiziarie che ancora in questi giorni occupano le aule dei tribunali. Possibile che qui come a Roma non ci si sia mai resi conto di nulla o non si sia stati almeno tentati, sulla scorta delle cronache, di vederci un po’ chiaro?»
«Del resto – ricorda l’ex presidente della Commissione d’inchiesta – gli ultimi dubbi di una saldatura culturale inossidabile e con risvolti nella pratica politica li abbiamo sollevati appena nel giugno scorso. E’ stato allora che il ministero del lavoro, contraddicendo la relazione dei propri ispettori che, in era Letta, consigliavano il commissariamento della coop Il Forteto e sottovalutando sia gli esiti del lavoro della Commissione regionale d’inchiesta, sia il processo in corso ai vertici della comunità per maltrattamenti e abusi a danni dei minori lì ospitati in affido, ha ‘cambiato verso’ negando il commissario e disponendo un’ispezione supplementare che ha mandato tutto a tarallucci e vino. Una coincidenza? Ci sta, vista la catena ininterrotta di coincidenze che consentono ormai da trent’anni al Forteto di esercitare le proprie pratiche in totale impunità. Ne prendiamo atto, ma non certo in silenzio».