In merito alla sentenza della Corte Costituzionale sul mantenimento della validità del matrimonio tra una donna ed il marito divenuto “femmina” dopo aver affrontato il percorso di cambio sesso, è del tutto legittimo allarmarsi ed immaginare le conseguenze che una decisione di tal portata possa assumere.
“I Frankenstein di piazza del Quirinale creano un diritto fai da te, dove un giorno si può liberamente decidere di imporre allo Stato i cambiamenti di sesso e d’identità all’interno del matrimonio. Siamo all’anarchia più totale. Non è questo che dice la Costituzione. Al supermarket dei diritti, mordi e fuggi- oggi è il mantenimento del vincolo matrimoniale in caso di cambiamento di sesso di uno dei coniugi ma domani può essere la selezione eugenetica della progenie.” Queste le parole dell’On. Fabio Rampelli, responsabile nazionale dell’Organizzazione di Fratelli d’Italia /AN.
“Il principio dell’autodeterminazione individuale non può rappresentare il grimaldello per distruggere l’istituto della famiglia costituzionalmente garantito. Da troppo tempo la Corte Costituzionale sta bombardando la nostra Costituzione proprio nella parte che sembrava- e per noi è – più salda: quella dei diritti individuali e sociali, una parte perfettamente equilibrata tra l’interesse privato e quello pubblico. Con questa sentenza la Consulta costituzionalizza i capricci individuali di una coppia sposata che ha sottoscritto un contratto anche con lo Stato e quindi con tutta la collettività”.
È quanto dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia -Alleanza nazionale Fabio Rampelli a commento della sentenza della Corte Costituzionale contro il ‘divorzio imposto’ a causa del cambiamento di sesso di uno dei due coniugi.