Il sindaco leghista di Prevalle, in provincia di Brescia, Amilcare Ziglioli sfida il politicamente corretto con coraggio e determinazione, facendo imbestialire la lobby gay e i soliti noti.
Aveva dichiarato pubblicamente di non voler subire influenza dell’ideologia gender (lo aveva scritto sui pannelli luminosi lungo le vie del paese), ha inaugurato uno sportello per i genitori che volessero denunciare tentativi di indottrinamento LGBTQIA(...) [lesbiche , gay, bisessuali, transessuali, intersessuali, asessuali. I puntini stanno per tutti gli altri generi infiniti che esistono oltre questi], gestito da un’insegnante locale.
«Non siamo omofobi, ma non vogliamo che certe teorie entrino nelle nostre scuole e vengano insegnate ai nostri ragazzi» ha detto al Corsera.
In passato si è in diverse occasioni mostrato un tipo che non ha paura d’andare apertamente controcorrente, nonostante – per coincidenza- gli abbiano anche bruciato la macchina, la scorsa primavera.
Ora ha sollevato obiezione di coscienza alla celebrazione dell’unione civile di due gay del paese. «La mia cultura e la mia posizione non sono in linea con queste celebrazioni, ma la legge ci chiede questo e quindi qualcuno celebrerà. Io però avrei detto no» spiega Ziglioli al Corsera.
Poiché sul web l’ira funesta della lobby gay si è scatenata contro il coraggioso Sindaco (e la Gaystapo non ci va mica leggera...), noi di ProVita gli esterniamo la nostra solidarietà.
Bravo Ziglioli: un sindaco libero.
Redazione
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