A Mantova, la Lega Nord ha organizzato un incontro per parlare di gender.
Nella storica cornice della sala degli Stemmi di Palazzo Soardi, si è tenuto, il 30 settembre alle 21, il convegno intitolato “Difendere la famiglia per difendere la società: enti locali e scuola di fronte all’ideologia gender”.
L’evento ha avuto luogo nonostante le mille difficoltà e i mille ostacoli posti dalla “democratica” amministrazione cittadina, che da ultimo ha anche vietato di distribuire locandine e affiggere manifesti con lo stemma del Comune.
Comunque i cittadini di Mantova hanno voluto fortemente questo incontro per sapere se è vero che il gender non esiste, se sono fantasie di bigotti omofobi...
I relatori hanno quindi esposto quella che è la situazione: cioè il fatto che con la scusa di iniziative sacrosante come l’educazione all’accettazione delle diversità e al rispetto di tutti, cattivi maestri colgano l’opportunità per veicolare notizie false e prive di qualsiasi fondamento scientifico, sulla transessualità e la prevalenza della “identità di genere” sulla identità sessuata. Soprattutto a danno dei bambini più piccoli.
Dopo i saluti di uno dei principali organizzatori degli eventi, Massimo Zera, Consigliere leghista della città, si è proiettato il video di ProVita, “Gender Revolution”, e si sono succeduti gli inetrventi di Marco DiPilato dell’Agesc, dell’ex senatrice Irene Aderenti, di Francesca Romana Poleggi, di Notizie ProVita, e dell’onorevole Massimo Polledri.
Le argomentazioni sono stati stringenti, i dati riportati oggettivi, sui tentativi in atto di decostruire l’uomo e l’identità sessuata , fin dai banchi di scuola.
Il folto pubblico ha seguito con estremo interesse. Anche quella nutrita rappresentanza di simpatizzanti ed esponenti della sinistra al governo della città, tra cui il presidente dell’Arcigay locale. Tutti costoro hanno certamente dimostrato insofferenza e una certa malcelata rabbia rispetto ai dati esposti dai relatori. Ma al momento di porgere le domande finali non sono stati in grado si far altro che sterili polemiche fuori luogo (attaccando la Chiesa, soprattutto, che non era stata tirata in ballo né era rappresentata, da alcuno dei relatori) e non hanno fornito argomentazioni valide per sostenere una loro tesi, qualunque essa fosse.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI