10/02/2015

Gender a scuola – Genitori di Roma e dintorni, all’erta!

Dei 120.000 euro (dei contribuenti) che Zingaretti ha stanziato per dare lezione di gender ai ragazzi di Roma e del Lazio, abbiamo già parlato.

Ora vediamo come sono stati impiegati.

Nelle scuole qui di seguito elencate si svolgerà il progetto D@P – Dritti al Punto, grazie agli esperti attivisti del DìGayProject e alla consulenza di sedicenti, medici, psicologi e giuristi:

1. Liceo Classico Statale “ARISTOFANE”, via Monte Resegone, 3 00139 Roma (RM)
2. I.T.C.G. Statale “C. MATTEUCCI”, via delle Vigne Nuove, 262 – 00139 Roma (RM)
3. I.I.S.S. “ROBERTO ROSSELLINI”, via della Vasca Navale, 58 00146 Roma (RM)
4. Liceo Artistico Statale “VIA DI RIPETTA”, via di Ripetta, 218 00186 Roma (RM)
5. I.I.S. “PACINOTTI – ARCHIMEDE”, via Montalone, 15 00139 Roma (RM)
6. Liceo Classico Statale “TERENZIO MAMIANI”, viale delle Milizie, 30 00192 Roma (RM)
7. I.I.S “G. GUARENGHI”, via di Villa Scarpellini, 00028 Subiaco (RM)*

Senza troppe chiacchiere leggete questo questionario “contro gli stereotipi di gender”, che sarà somministrato a tutti i ragazzi come fase 1 del progetto.

Che senso ha pretendere di far catalogare tutti i gay con gli stessi aggettivi? Sono persone come tutti o no? Mi viene il dubbio che gli stereotipi di genere ce li abbiano loro, in testa. E capisco perché ci sono tanti omosessuali intelligenti che questa gente ideologizzata e fuori di testa la considera un insulto e un danno per la “categoria”... proprio perché non si sentono e non sono una categoria, ma persone!

Vorrei fare un esempio. Alla domanda: “quelli a cui non piace il cioccolato (sono pochi, ma ci sono) sono tristi o allegri?” La risposta dovrebbe essere: “Che c’entra? Avranno ciascuno i loro momenti tristi e allegri, a prescindere del loro gusto in fatto di dolci” (non che i gusti sessuali siano innocui e moralmente indifferenti come i gusti in fatto di dolci , naturalmente, ma anche questo si vuole far credere ...).

Quindi il questionario di cui sopra o è inutile o è pretestuoso: in tutti e due i casi tempo perso per degli studenti che dovrebbero studiare.

Bludental

Poi il questionario sarà discusso con i ragazzi in diverse sedi e situazioni, in ultimo anche in una seduta plenaria con insegnanti e genitori: ciò vuol dire che da principio insegnanti e genitori saranno tenuti fuori e i ragazzi saranno alla mercè degli esperti della DìGayProject. Questi presenteranno – tra l’altro – professionisti e personaggi di successo impegnati per il benessere della comunità LGBTQI.

Tutto ciò si evince dalla relazione che illustra il progetto destinato al “benessere dei nostri ragazzi facendo particolare attenzione agli aspetti legati all’identità di genere ed all’orientamento sessuale che spesso vengono tralasciati in una società civile per motivazioni religiose o poco lungimiranti” (notare: chi è religioso non ha a cuore il benessere dei ragazzi).

Lorsignori, esperti e attivisti, avranno senz’altro titolo per “discutere con i ragazzi di come si sviluppa la propria identità e orientamento sessuale” e di tante altre belle cose.

I genitori – soprattutto dei ragazzi minorenni –  sono avvertiti.

Redazione

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