Formigine è una città in provincia di Modena, dove i genitori di una scuola primaria hanno saputo attrezzarsi per prevenire la diffusione di progetti improntati all’ideologia gender.
Ci scrive Barbara, una mamma:
“Con l’intento di arginare l’offensiva dilagante della teoria del gender, abbiamo diffuso via mail una lettera esplicativa sulla teoria citata e sulla sua pericolosità allegando una lettera per il consenso informato.
Pur avendo ricevuto rassicurazioni dal nostro dirigente della scuola primaria sul fatto che non sarebbero stati approvati progetti di educazione all’affettività contenenti idee fuorvianti e pericolose, abbiamo comunque diffuso la lettera, perchè:
– i dirigenti scolastici sono comunque dipendenti dallo stato e potrebbero trovarsi in posizioni scomode qualora fossero approvate leggi che impongono l’educazione sessuale come materia curricolare;
– i dirigenti possono cambiare sede e ci si può trovare a contatto con nuovi dirigenti che possono sostenere la teoria gender.
Desideriamo, come genitori, mantenere il primato educativo sui nostri figli in materie eticamente sensibili e fortunatamente nel nostro paese c’è stata una grande risposta: abbiamo raccolto circa centotrenta consensi informati che ora sono agli atti.
Speriamo non debbano servire, ma intanto abbiamo dimostrato che vigiliamo sui progetti che vengono proposti, anche se ci sono state a volte incomprensioni o informazioni travisate o non comprese, e credo che sia fondamentale non sottrarsi ad un impegno di informazione su quanto sta accadendo”.
Ecco. Alla fine basta poco. E in una scuola 130 genitori preparati non sono pochi. Prendiamoli ad esempio.
Redazione