Il gender a scuola c’è. E a Livorno a salire in cattedra saranno direttamente le associazioni Lgbt. Chi meglio di loro infatti per parlare di famiglia e sesso ai più piccoli?
Leggiamo su La Nazione che nelle scuole elementari e medie della città toscana si terranno «corsi di formazione su stereotipi di genere, identità e orientamento sessuale». Lo scopo? La «prevenzione del bullismo omofobico». Il progetto è finanziato dal Comune e i “formatori” sono membri della «Rete Genitori Rainbow – genitori lesbiche, gay, bisessuali e transessuali con figli da relazioni etero».
A Livorno gli istituti potranno chiedere di inserire nella loro offerta formativa il progetto proposto dalla Rete Rainbow.
Ovviamente il vicesindaco ci tiene a precisare che il gender non esiste: è un’invenzione degli ultracattolici. I quali ultracattolici hanno la mania di promuovere la famiglia naturale. E, sempre gli ultracattolici, non si rendono conto che la famiglia naturale è ormai sorpassata, anacronistica. Perché? Perché lo dicono gli Lgbt. Eppure i numeri dicono che le coppie omosessuali stabili in Italia sono 7.000 e le coppie formate da uomo e donna sono 14 milioni... La matematica non è un’opinione. O forse sì?
Ecco cosa ha detto il vicesindaco Stella Sorgente a margine della conferenza di presentazione dei progetti “Scuola e città” 2015-2016: «Non c’è nessuna ideologia gender dietro a questo progetto. L’ideologia gender non esiste. E’ una invenzione della destra ultracattolica e delle associazioni come La Manif pour tous o le Sentinelle in piedi, che manifestano a favore della famiglia tradizionale». «Ormai – ha continuato – la famiglia tradizionale è un concetto anacronistico. I bambini devono cominciare a comprendere che ci sono diversi tipi di famiglie e che nelle famiglie con genitori omosessuali non crescono certo dei mostri. Tutt’altro. Il progetto presentato dalla Rete Genitori Rainbow entra appieno nello spirito della mozione approvata dal Consiglio comunale contro l’omofobia». «E’ vero – ha concluso –, si tratta di un tema molto delicato e di cui, anche nelle scuole livornesi, si parla da diverso tempo. Penso agli incontri sugli ‘stereotipi’ tenuti alle Carducci e al Circolo Benci. Sono stati pochissimi i genitori “allarmati” dallo spauracchio dell’ideologia gender. Insomma, nessuna polemica».
Che dire: sembra proprio che l’indottrinamento sin dalla scuola primaria s’abbia da fare per costruire l’uomo nuovo di domani, totalmente destrutturato nell’identità. Chi si oppone è un retrogrado e va o compatito, o escluso.
Redazione
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