17/02/2016

Gender all’università: l’indottrinamento continua inesorabile

Con la questione delle unioni civili e del Ddl Cirinnà, il gender sembra essere passato in secondo piano.

Questo tuttavia non significa che la propaganda per tale ideologia sia finita (perché esiste, eccome!), anzi: i fautori dell’indifferentismo sessuale lavorano indisturbati... e prima o poi arriveranno a far credere al mondo che la neve è nera.

A ben vedere, infatti, il raggio d’azione dell’ideologia gender – che mira ad affermare un sovvertimento antropologico mai visto fino ad oggi, andando a destrutturare la natura stessa delle persone – continua ad espandersi sempre più. E questa volta ad esserne vittime (per di più paganti la retta, spesso non economica!) non sono più gli ‘asilotti’, bensì gli studenti universitari.

All’Università Claudiana di Bolzano (facoltà che, ahinoi, afferisce all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), infatti, è stato programmato per il prossimo 3 marzo il “Gender Day”, con tanto di pubblicità sui social network. Una giornata di studi durante la quale, presumiamo, si parlerà assai poco della bellezza dell’essere uomini e donne e della complementarietà tra maschile e femminile. Ovviamente, se questo non dovesse avvenire, saremo ben lieti di ritirare i nostri dubbi. Per ora ci limitiamo a mettere in guardia chi andrà a sentire gli incontri in programma, perché l’ideologia passa attraverso piccole fessure, ammantandosi sotto una presunta correttezza e apertura al mondo e al diverso...

Sentinelle_Trento_fasciste_genderPer non essere da meno dei corregionali, la già tristemente nota Università di Trento (si veda qui e qui) ha inviato a tutti gli studenti e studentesse (chissà come mai non hanno usato l’asterisco oggi tanto di moda, esordendo con un “Student*” molto gender-style) la seguente comunicazione: “Caro/a studente/studentessa dell’Ateneo di Trento, a partire dal mese di marzo 2016 sarà attivato un seminario di credito della durata di 28 ore intitolato Studi di Genere: prospettive interdisciplinari, il cui obiettivo è quello di introdurre agli studi di genere secondo una prospettiva interdisciplinare“. Prospettiva interdisciplinare e, aggiungiamo noi, assolutamente pro-gender. Per verificarlo è sufficiente scaricare e  visionare la locandina con i relatori degli incontri dal sito della Facoltà di Sociologia.

Corso, questo, che fa il paio con l’incontro che promuove la pratica dell’utero in affitto promosso dal CSG e dall’Arcigay di Trento, anch’esso programmato presso la Facoltà di Sociologia.

Questi sono solamente due esempi, entrambi al Nord, di come anche l’Università si stia facendo veicolo del gender. Tuttavia siamo purtroppo certi che altri casi simili si verificano oramai quotidianamente in diverse Facoltà – che dovrebbero essere la fucina del pensiero, sic! – nostra Penisola. Si sa, quando non serve l’Italia è un Paese unito...

Redazione

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