L’ Osservatorio della Nuova Bussola Quotidiana commenta un articolo apparso sul Fatto Quotidiano a proposito di bibliotecari e autori cultori dell’ideologia gender e democraticamente contrari alla censura.
Censura tentata dai bigotti (ecc. ecc.) che saremmo noi, per esempio, in quanto allertiamo i genitori sul materiale ideologico che gira per le scuole e le biblioteche comunali e che potrebbe finire tra le mani dei ragazzini.
Ancor più esecrabili – secondo la Francesca Pardi – i genitori che osano frapporsi tra educatori esperti (come lei) e i propri figli, censurando in modo “selvaggio” i libri che finiscono nelle mani dei bambini. Genitori, direi, quasi da abolire: come faceva il buon PolPot...
L’Associazione dei bibliotecari ha organizzato un incontro alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna sul tema dei libri per bambini e adolescenti che trattano il tema dell’omosessualità.
I titoli ormai sono decine. Il commento di Enrica Manenti, presidente dell’associazione: “Le raccolte di ogni biblioteca devono riflettere gli orientamenti attuali e l’evoluzione della società e non possono essere soggette ad alcun tipo di censura ideologica, politica o religiosa. Ne vediamo di tutti i colori. A Sesto Calende, ad esempio, per togliere un libro dagli scaffali della biblioteca comunale, il sindaco Marco Colombo l’ha preso in prestito e mai restituito. Non siamo in un regime di censura, è vero, ma sono comunque episodi molto gravi, che toccano nel vivo la professione del bibliotecario”.
Ha partecipato anche Francesca Pardi della casa editrice Lo Stampatello che ha pubblicato la fiaba “Piccolo Uovo” la quale racconta anche le vicende di una “famiglia” omosessuale composta da due pinguini: “Oggi la censura non è più delle istituzioni, ma arriva sempre più spesso dai genitori, che pretendono di sovrapporsi a professionisti, insegnanti o bibliotecari, imponendo una censura selvaggia”.
Per la Pardi la competenza educativa non ricade in primis sui genitori bensì sugli insegnanti e bibliotecari, quasi fossero figli loro.