Documenti “gender free” per non discriminare le persone transgender. E’ questa la proposta choc della deputata tory Maria Miller, riportata dal Telegraph.
Si dovrebbe arrivare ad abolire l’indicazione del sesso dalle patenti di guida e dai passaporti. Vorrebbe così il deputato conservatore britannico che presiede la commissione per le pari opportunità del Parlamento di Londra.
Per Maria Miller, infatti, l’indicazione del sesso delle persone nei documenti non sarebbe rilevante, mentre invece potrebbe essere vissuto da alcuni come una “discriminazione inconscia” nelle questioni burocratiche come “iscriversi all’università o presentare un curriculum per un colloquio di lavoro”.
In un’intervista al Times inoltre, la deputata ha proseguito affermando che l’indicazione del sesso sui documenti “[...] non aggiunge un’identificazione agli individui” e, anzi, crea un problema a chi ancora non ha deciso che tipo di sesso scegliere per se stesso, ed è, insomma, “in transizione”. Per questo, secondo la Miller, è necessario rimuovere questo tipo di “discriminazioni inconsce” nella società.
Il sesso biologico quindi viene considerato una causa di discriminazione, qualora non sia compatibile con quello desiderato da un individuo in un dato momento della sua vita. Praticamente, il teatro dell’assurdo.
Anastasia Filippi