04/10/2014

Gender: le scuole di Sesto San Giovanni nel mirino dell’Arcigay

“Oggi si parla di “ gender ” o “global governance” senza sapere che cosa siano e che pericoli nascondano”: lo ha detto Marguerite Peeters, professoressa presso università europee e africane, direttrice a Bruxelles dell’Istituto per la dinamica del dialogo interculturale, a Tempi.it. Consigliamo a tutti di leggere l’intervista integrale, piena di profondi spunti di riflessione, soprattutto per i Cattolici. In questa sede ci è necessario sottolinearne solo alcuni passaggi, vista la segnalazione che ci è giunta da una lettrice di Sesto San Giovanni. 

“Il termine “ gender ”, sostituito a “sesso” e tutti gli altri termini relativi alla rivoluzione sessuale... nascono negli anni Sessanta, quando cominciò la rivoluzione sessuale femminista che agisce attraverso organizzazioni, lobby e ong molto potenti. I concetti elaborati dal pensiero femminista ora fanno parte del linguaggio dell’Onu e della “global governance”, che ha trasformato gli obiettivi di questa rivoluzione in norme politiche globali”. E come esempio porta la  International Planned Parenthood Federation, che i nostri lettori conoscono bene, che collabora con l’Onu in materia di natalità, riproduzione e diritti della donna.

La secolarizzazione occidentale cammina mano nella mano con la rivoluzione culturale, accolta come liberazione” dice la Peeters; e spiega come l’azione iniziata dopo il ’68, abbia avuto slancio e realizzazione dopo la caduta del muro di Berlino, grazie all’Onu e all’ignoranza propagata dai mass media dominanti, e come il femminismo sia alleato naturale dell’omosessualismo.

C’è speranza di resistere a tutto questo, di salvare (è il caso di dirlo) questa umanità? I Cristiani, in questo senso hanno una grossa responsabilità , secondo la professoressa. “Occorre discernere i segni dei tempi, perché è giunto il momento della riconciliazione, fra l’autorità e l’amore, fra la verità e la carità... il nostro compito è quello di riconciliare autorità e amore, perché non possiamo amare senza verità né affermare il vero senza amore”.

 

Quindi c’è bisogno più che mai della testimonianza: dell’impegno vigile e responsabile di ciascuno di noi, a dire le cose come stanno, nella verità, senza parole ambigue.

Per questo un plauso e un grazie speciale alla lettrice, un’insegnante di Sesto San Giovanni, che ci ha inviato una circolare dell'”Assessora” alla cultura, Innocenti, che invita i Dirigenti scolastici ad aprire le porte delle scuole ai soliti esperti dell’Arcigay e compagnia cantante, per i soliti corsi di sensibilizzazione ed educazione sessuale per la prevenzione del bullismo, delle malattie sessualmente trasmissibili e – ovviamente – la lotta all’omofobia: leggetela e vedrete un esempio di tutto ciò di cui parlava la Peeters: neolingua mista a menzogna, subdoli sistemi per insinuarsi nella testa dei giovani come salvatori e liberatori (chi dà titolo all’Arcigay di insegnare la prevenzione dell’AIDS? Sono laureati in infettivologia???).

I lettori che hanno amici e parenti nelle scuole di  Sesto San Giovanni stiano all’erta: ci scrivano se hanno bisogno di consigli e di aiuto: ricordino comunque che i genitori DEVONO essere messi a parte delle decisioni in materia da parte delle autorità scolastiche, in forza dell’art. 26 della Dichiarazione dei diritti dell’ONU e dell’art. 30 della Costituzione.

“Il nuovo nemico non ha armi consuete, ma sottili e invisibili e agisce senza spargimenti di sangue. Soprattutto è un nemico interno, non più esterno, sta dentro il linguaggio, dentro i diritti umani come dentro la Chiesa stessa”, dice la Peeters. Ma noi non lo lasceremo vincere facilmente. Non praevalebunt!

Francesca Romana Poleggi

 

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