Negli ultimi anni, anche se molti preferiscono negarlo, l’ideologia Gender si sta subdolamente insinuando all’interno di svariati progetti scolastici, di cui forniamo un dossier agli increduli.
Infatti, dietro l’intento manifesto di combattere violenze e discriminazioni, tanto condivisibile quanto lodevole, si celano fini nascosti. I fondi di numerose Regioni, Comuni, Province, del MIUR e dell’UNAR, si sono occupati di finanziare progetti che hanno come scopo quello di insegnare agli studenti a negare la naturale differenza sessuale, equiparando qualsiasi unione a quella tra uomo e donna, che è l’unica a poter fare una famiglia.
Basta leggere qui per vedere come si insinua il gender nella legge “Buona Scuola”!
Fortunatamente, molti stanno aprendo gli occhi di fronte ai seri rischi di una simile istruzione impartita alle nuove generazioni.
Ad esempio, un’iniziativa dell’associazione “Famiglia di Marca” ha proposto una duplice formula alternativa per garantire una più sana offerta formativa: la Scuola Parentale e l’Home Schooling. Il senso di questi progetti è quello di fare in modo che il genitore recuperi, anche all’interno del sistema scolastico, la sua funzione di principale educatore del figlio. Grazie alla fondazione di una nuova Scuola Parentale (in Italia ve ne sono già alcune), gruppi di bambini dalla prima alla quinta elementare potranno seguire le lezioni ogni giorno dalle ore 8.30 fino alle 12.30 ed essere formati da insegnanti contrari alla teoria gender.
Una via interessante per coinvolgere le famiglie nell’educazione dei figli è costituita anche dall’Home Schooling, attraverso cui i genitori, in diretta da casa, riceveranno via internet le istruzioni sui compiti da assegnare ai figli giornalmente, i quali saranno poi seguiti individualmente dall’insegnante.
Quella del gender è senza ombra di dubbio, come denuncia anche Papa Francesco, una vera e propria “colonizzazione ideologica”. Le nuove generazioni rischiano di essere educate all’annullamento delle differenze naturali uomo-donna e alla conseguenziale perdita dell’identità individuale.
Per far fronte a questo grave rischio, ProVita ha messo ha disposizione di tutti un Vademecum con consigli pratici per i genitori. Apriamo gli occhi, non sottovalutiamo il problema e difendiamo i nostri figli!
Luca Scalise
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