Dal 25 aprile al 3 maggio si celebra la XXIV Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza, contro la pedofilia, promossa dall'Associazione Meter Onlus di don Fortunato Di Noto che avverte sui rischi che i più piccoli corrono soprattutto in Rete. Sull’argomento Pro Vita & Famiglia ha parlato con il medico e scrittrice Silvana De Mari.
Dottoressa De Mari, è una Giornata importante, cosa ne pensa?
«Penso che, innanzitutto bisogna distinguere fra i termini: pedofilia, che vuol dire attrazione per i minori, è una situazione mentale. Mentre, mettere le mani sui bambini è abuso sui minori. Noi in questo momento abbiamo una situazione come la pedofilia (attrazione mentale) sempre più normalizzata, questo è un punto fondamentale perché prima si passa dalla teoria e poi si arriva alla pratica. Io ho 2 denunce di diffamazione proprio per aver affermato che i movimenti LGBT come qualunque altro movimento libertario, hanno sdoganato la pedofilia, infatti mentre prima l’attrazione verso i minori era considerata qualcosa da curare, ora non lo è più. Inoltre era evidente che si partiva dal vietato vietare, prima o poi si sarebbe arrivati anche a questo. Questo la teoria, ora veniamo alla pratica: l’abuso suoi minori si è enormemente esteso negli ultimi decenni, è sempre stato un punto presente nella società umana, in quella cristiana meno che in altre. Nel cristianesimo i bambini sono sempre stati difesi, primo da Gesù Cristo: “Chiunque scandalizza uno dei più piccoli, meglio che gli venga una macina al collo” e poi dal padre. Col ’68 la famiglia è stata sfasciata, quindi sempre più frequentemente nella famiglia ci sono figure maschili che non hanno un rapporto di parentela di primo grado con il bambino: il compagno della mamma, il fratellastro, cc. quindi gli abusi stanno aumentando. In più c’è una rete di pedofili molto cattivi, come non c’era mai stata prima. Ogni tanto qualche bubbone esplode»
I rischi che corrono i bambini, in questo momento, riguardo la pedofilia a distanza, non sembrano essere minori. Un suo parere come medico
«I rischi sono enormi e il fatto che nessuno abbia fatto saltare questo verminaio ce la dice lunga, perché non è così difficile far saltare tutto. Invece negli Stati Uniti, Donald Trump, sta facendo una caccia agli accusatori di bambini, incredibili ma i nostri giornali non ce lo dicono. L’arresto di Epstein, ad esempio è stato un arresto storico ed è incredibile come girino le voci che siano saliti sul suo aereo Bill Clinton, il principe Andrea di Edimburgo ma tutti fossero ignari di tutti, è abbastanza incredibile. Ci sono dei pericoli reali anche dietro la sola foto di un bambino in mano ad un pedofilo, che ha un potere di ricatto enorme ed è spesso intoccabile, come molti fatti di cronaca nera ci dimostrano. Anche perché c’è qualcosa di profondamente perverso in questo che sta portando alla creazione di una rete di perversione contro cui nessuno fa niente».
Come prevenire, allora, questa piaga?
«Prima di tutto combattendola perché quando uno la combatte la piaga sparisce. Ora siamo tutti rinchiusi in casa. Allora tutta quella polizia, non potevano impiegarla ad arrestare questi spacciatori di immagini terribili? Se qualcuno provasse a fare una vera inchiesta, se qualcuno prendesse tutti i dati di don Di Noto… è davvero così difficile? Difficile ma non impossibile. E’ emerso poi che in molti casi, in altri paesi, come gli Stati Uniti, molti bambini siano stati prelevati dalle loro famiglie, per essere portati in case famiglia dove erano meno difendibili perché non c’era il padre. Gli abusi avvengono molto più frequentemente al di fuori del contesto del familiare dove non c’è il padre naturale a proteggere. Pensiamo a quello che è successo a Bibbiano ad esempio. L’abuso sul minore, poi, oggi ha un enorme copertura mediatica culturale che porta ad un aumento della fruizione del materiale pedo-pornografico. La colpa è anche della banalizzazione del sesso a cui stiamo assistendo ultimamente ma io faccio sempre un esempio chiarissimo a riguardo: ciò che noi abbiamo mangiato oggi, se lo mettessimo nel biberon di un neonato, lo ucciderebbe. Quindi ogni cosa va vissuta all’età giusta. La pedofilia è un crimine e i crimini si fermano combattendoli».